Nel manoscritto miniato custodito alla Biblioteca Marciana di Venezia si possono osservare alcune immagini davvero preziose per studiare sia gli spostamenti militari e cavallereschi sia quelli di tipo commerciale ed anche religioso dei ceti abbienti in età medievale. Nella rara immagine sopra proposta (e riprodotta dall'originale) si vede per esempio un CAVALIERE sulla nave già col suo DESTRIERO accompagnato da valletti e serventi, al contrario sprovvisti di cavalcatura. |
... CROCIATI o quantomeno "VIAGGIATORI PROFESSIONISTI DELLA FEDE": in tal epoca pressoché tutti aspiravano a recarsi in Spagna od in Terrasanta, alle chiese sante od ai santuari eretti contro i Mori.
[I CAVALLI erano costosi... come si legge in un rogito del di Amandolesio (28 dicembre 1258) a Ventimiglia la barca o BUCIO DI S. ANTONIO andava trasportando un buon numero di cavalli, da trasferire in un pubblico ricovero per essere rifocillati.]
Coloro, ed eran molti, che avevano soldi ma non abbastanza audacia da affrontare viaggi ancora pericolosi in terre lontane, presero l'abitudine, con l'autorizzazione ecclesiastica, di pagare profumatamente qualche uomo esperto che portasse i loro doni nei Luoghi Santi: può oggi parere limitante ed ipocrita questa PAURA DELL'IGNOTO in uomini alla ricerca del Paradiso ma ad onor del vero questi timori non erano ingiustificati. I mari e le terre da attraversare per i PELLEGRINI DELLA FEDE erano perlopiù sconosciute, senza riferimenti cartografici importanti e, specialmente per i viaggi in TERRASANTA con riferimenti cartografici principalmente simbolici in cui la GERUSALEMME TERRESTRE si identificava sempre con la GERUSALEMME CELESTE venendo elevata a EMBLEMA privo di autentici connotati geografici ma religiosamente trasformato in CENTRO DEL MONDO come nella famosa MAPPA MUNDI DEL SALTERIO del XIII secolo (conservata a Londra, British Library, ms. Add.28681, fol1). Ovunque peraltro era facile perdersi od essere vittima di predoni e briganti (le vie per le Spagne per esempio erano ancora infestate da disertori musulmani o da miliziani arabi che, impossibilitati a ricongiungersi colla loro gente, si abbandonavano ad una vita di saccheggi): e recarsi in Oriente, ben si capisce era ancora più pericoloso e pieno di incognite, dal momento che si penetrava in un "mare islamico" nonostante le effimere conquiste dei Crociati [ed in funzione di ciò grande importanza assunse sia la sicura FLOTTA DEI CAVALIERI TEMPLARI sia il loro retribuito loro di CUSTODI E PROTETTORI DIETRO COMPENSO DEI VIANDANTI DELLA FEDE].
Coloro, ed eran molti, che avevano soldi ma non abbastanza audacia da affrontare viaggi ancora pericolosi in terre lontane, presero l'abitudine, con l'autorizzazione ecclesiastica, di pagare profumatamente qualche uomo esperto che portasse i loro doni nei Luoghi Santi: può oggi parere limitante ed ipocrita questa PAURA DELL'IGNOTO in uomini alla ricerca del Paradiso ma ad onor del vero questi timori non erano ingiustificati. I mari e le terre da attraversare per i PELLEGRINI DELLA FEDE erano perlopiù sconosciute, senza riferimenti cartografici importanti e, specialmente per i viaggi in TERRASANTA con riferimenti cartografici principalmente simbolici in cui la GERUSALEMME TERRESTRE si identificava sempre con la GERUSALEMME CELESTE venendo elevata a EMBLEMA privo di autentici connotati geografici ma religiosamente trasformato in CENTRO DEL MONDO come nella famosa MAPPA MUNDI DEL SALTERIO del XIII secolo (conservata a Londra, British Library, ms. Add.28681, fol1). Ovunque peraltro era facile perdersi od essere vittima di predoni e briganti (le vie per le Spagne per esempio erano ancora infestate da disertori musulmani o da miliziani arabi che, impossibilitati a ricongiungersi colla loro gente, si abbandonavano ad una vita di saccheggi): e recarsi in Oriente, ben si capisce era ancora più pericoloso e pieno di incognite, dal momento che si penetrava in un "mare islamico" nonostante le effimere conquiste dei Crociati [ed in funzione di ciò grande importanza assunse sia la sicura FLOTTA DEI CAVALIERI TEMPLARI sia il loro retribuito loro di CUSTODI E PROTETTORI DIETRO COMPENSO DEI VIANDANTI DELLA FEDE].
La fantasia inoltre correva, portata a far voli strani anche da certe bizzarre narrazioni orali o scritte: il timore dell'ignoto induceva così ad ingigantire i pericoli e a far intuire la possibilità di imbattersi in terre quasi sconosciute (come lo stesso nordafrica) in creature incredibili, spesso elevate da superstiziose descrizioni a livello di ENTITA' DEMONIACHE se non di quei servi del maligno che si ritenevano STREGHE E PRATICANTI DI MAGIA NERA (e peraltro in non pochi casi ci si recava nei LUOGHI SANTI alla ricerca di qualche espediente o di qualche santo uomo capace di "guarire" le presunte vittime di qualche MALEFICIO STREGONESCO od ancor più di ESORCIZZARE dal demonio qualche povero cristiano se non, talora, LIBERARE DAI DEMONI INTERE COMUNITA' terribile impresa che, tra gli altri, l'agiografia attribuiva a S.Francesco): inoltre [suffragato dalla delirante descrizione di qualche commerciante o viaggiatore che di fronte ad una scimmia di media o gran taglia (ignota nell'Europa cristiana) aveva pensato di trovarsi innanzi a qualche diavoleria genetica] fervere tra questi avventuraosi viandanti di terre indubbiamente in gran parte ignote e spesso misteriose la convinzione di poter essere aggrediti da qualche MOSTRUOSITA' che -in parecchi casi- semplicemente era costituita dall'apparizione di qualche isolato individuo ...
Accanto a questi pericoli evocati dai deliri sul paranormale gli avventurosi pellegrini potevano però urtare contro pericoli reali in parte dovuti al rischio di essere aggrediti da CRIMINALI DI VARIO GENERE (e contro questi la protezione dei CAVALIERI era senza dubbio il miglior deterrente) o dal pericolo di cadere vittime di alcuni tra gli animali storicamente PREDATORI DELL'UOMO e, con maggior frequenza, di alcune fra le CALAMITA' o le MALATTIE che falcidiavano l'umanità in questi secoli.
Probabilmente temendo qualcuno di siffatti rischi (e voci terribili su temibili pericoli accompagnavano ogni viandante per i santuari spagnoli) un certo ANFOSSO RAINERIO di Camporosso (IM), Liguria di ponente, come detta un rogito del notaio di Amandolesio, il 3-XII-1260, stabilì entro questo suo TESTAMENTO che dalla chiesa camporossina di S. PIETRO uno di questi VIAGGIATORI SU COMMITTENZA si recasse per la sua anima a San Giacomo di Compostela nelle Spagne: alla stessa stregua si eran già comportanti alcuni ricchi fedeli borghesi pedemontani affidando i propri attestati di fede ora a semplici pellegrini ora a viandanti di commercio ed a cavalieri prezzolati che andavano giungendo in posse maritima attraverso la direttrice di val Nervia.
da Cultura-Barocca