San Biagio della Cima (IM) |
GIUSEPPE LUIGI BIAMONTI,
illustre classicista, docente, tragediografo e poeta vissuto a cavallo
tra '700 (peraltro quasi omonimo del moderno illustre concittadino Francesco Biamonti) di San Biagio della Cima (borgo ligure al centro di un'area incredibilmente percorsa da tensioni culturali, spirituali ed intellettuali) nella PARTE FINALE della sua ODE un tempo giustamente famosa (ADDIO AL GIARDINO DI BOBOLI) in qualche modo influenzò
UGO FOSCOLO (PERALTRO BUON CONOSCITORE DELLE LIGURI CONTRADE) che nel suo capolavoro, il carme neoclassico DEI SEPOLCRI fece dell'UPUPA un VOLATILE ORRIBILE E LUGUBRO, FAMIGLIO DELLE FORZE DEL MALE tragico frequentatore dei CIMITERI E DELLE ROVINE che, con una natura selvaggia, parevano caratterizzare queste
CONTRADE su cui ad onta della GIUSTA
FAMA DI SPLENDORE NATURALISTICO E SERENITA' AMBIENTALE FORTUNATAMENTE
ESORCIZZATA DALLA ESPERIENZA DEL "GRAND TOUR" A PARTIRE DAL XIX SECOLO
data anche la peculiarità dell'AREALE SOSPESO TRA FRANCIA E ITALIA e
così pure dall'urto atavico tra RELITTI DI PAGANESIMO E RICONSACRAZIONI
CRISTIANE
non mancavano connessioni a manfestazioni di STREGONERIA.
GIUSEPPE LUIGI BIAMONTI fu all'epoca una vera e propria celebrità ( tra le altre cose fu "maestro di greco antico di Vincenzo Monti"), anche se oggi nella profluvie di nomi e tendenze è abbastanza dimenticato. Alla sua opera un altro dimenticato letterato genovese" - come altri qui proposti - all'epoca illustre qual fu Ambrogio Balbi in questa ormai rara ma preziosa silloge "Versi scelti de' Poeti Liguri viventi nell'anno 1789" (scorri gli indici moderni) dedicò questa importante sezione, che al pari di tutta l'opera del Balbi merita comunque un recupero anche per riscoprire i tanti poeti che fiorivano viventi in Liguria all'epoca in cui si avvicinavano quei "Nuovi Tempi Napoleonici" nel cui contesto ebbe parte non irrilevante Ugo Foscolo.
Ne Il Raccoglitore
ossia Archivj di Geografia, di Viagi e di Filosofia, di Economia,
politica, di Istoria, di Eloquenza, di Poesia, di Critica, di
Archeologia, di Novelle, di Belle Arti, di Teatri e Feste,
di Bibliografie e di Miscellanee, Volume XXIV, Milano, Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, 1824, il compilatore ovvero il prolifico Davide Bertolotti scrisse queste note a guisa di necrologio e di accompagnamento alla proposizione dell' Addio al Giardino di Boboli del Biamonti reputato da moltissimi l'opera migliore del Biamonti ma ormai quasi introvabile ignorando il Bertolotti che la stessa come qui si vede era stata proposta da Ambrogio Balbi nella sua opera appena sopra citata = a tutto questo il Bertolotti riporta il testo della lapide realizzata dal Borda a celebrazione del Biamonti
ove si registra un'imprecisione, che già il Bertolotti commise ad
inizio della sua nota, facendo il letterato nativo di Ventimiglia (IM) e
non di San Biagio della Cima (IM).
da Cultura-Barocca