I monaci antoniani (così detti dall'anacoreta egiziano Sant'Antonio abate) o, come saranno poi denominati dalla loro base europea di espansione, i CANONICI REGOLARI di Sant'Antonio, arrivarono in Italia da VIENNE nel contesto di una STORIA TANTO ANTICA quanto talora ABBASTANZA CONTROVERSA, procedente dalla tormentata AFFERMAZIONE DEL CRISTIANESIMO TRA LIGURIA E PROVENZA e quindi passata attraverso l'ESPANSIONISMO ISLAMICO E QUINDI L'AFFERMAZIONE DELL'IMPERO TURCO...
Alle origini della loro vicenda terrena gli Antoniani gradualmente si espansero dall'area provenzale nel Ponente Ligure (entro il contesto dell'espansionismo monastico pedemontano verso il mare e i tragitti della fede) non solo per dare ricetto a viandanti e pellegrini della Fede nei Luoghi Santi della Cristianità, ma soprattutto col fine (caratterizzato sulla loro veste dalla presenza del celebre TAU) di assistere e soccorrere i malati in particolare di ERGOTISMO E/O DI HERPES ZOSTERS.
L'Ordine fiorì in Liguria occidentale: la sua fortuna si sviluppò in modo direttamente proporzionale all'aumento dei traffici in quelle contrade, con una sempre maggior frequenza di individui " foresti" malati o sospetti di "portar contagio", temutissimi lebbra e peste.
La sua opera assistenziale perdurò fin al XVIII secolo quando ne sopraggiunse la soppressione.
Gli "Antoniani" non erano a livello della loro genesi un Ordine cavalleresco religioso organizzato secondo una regola, ma piuttosto una confraternita laica; che venne poi approvata da papa Urbano II nel 1095 e confermata da papa Onorio III con bolla papale nel 1218.
L'Ordine ospedaliero dei canonici regolari di S. Agostino di S. Antonio abate di Vienne, detto comunemente degli Antoniani Viennois o di Vienne o, nel regno di Napoli, di Vienna, fu in effetti istituito - con conseguente emancipazione dall'autorità dei Benedettini - solo nel 1297 da papa Bonifacio VIII, con la bolla Ad apostolicae dignitatis, sotto la regola di S. Agostino.
Alle origini la confraternita era formata da infermieri e frati laici, che avevano come superiori religiosi i Benedettini dell'abbazia di Montmajeur presso Arles, sottomissione che provocava continui litigi e discussioni, a casusa dell'autorità che questi ultimi esercitavano sugli infermieri e i frati laici "antoniani".
La cura per via di "terre medicamentose" è antichissima e si potrebbe riandare ai tempi degli ospedali militari romani e del medicus castrensis oltre che della letteratura medica di cui potevano avvalersi...
Nel Duecento i monaci antoniani ebbero il merito di tentare nuove strade diagnostiche e curative contro queste malattie epidermiche ed oltre ad acque termali ed argille curative si valsero delle proprietà salutari attribuite al grasso della carne di maiale: durante il Medioevo, la tradizione e le discipline mediche del passato vennero riscoperte... specie ad opera degli ordini monastici ed al loro recupero dei testi classici.
Sulla direttrice dei movimenti monastici, all’inizio del X secolo, la Scuola Salernitana, la più antica istituzione medievale dell’Occidente europeo per l’esercizio e l’insegnamento della medicina, recuperò parte di quegli antichi e rivisitati insegnamenti. Per esempio nel capitolo IX del Regimen sanitatis o Flos medicinae Salerni si fa cenno alle proprietà nutrienti della carne di maiale attribuendole, nel capitolo XXV, una valenza terapeutica. In effetti in parecchie chiesuole del ponente ligure esistevano un tempo affreschi impressionanti (fatti poi ricoprire dai Parroci) di uomini disperati dal volto suino (quelle immagini eran correlate per alcuni alla tradizionale equivalenza simbologica maiale-demone, mentre a giudizio non trascurabile di altri costituirebbero un ricordo delle grandi affezioni dermatologiche contro cui quei monaci combatterono, acquisendo il diritto di immunità di pedaggio sui pascoli pubblici, pei maiali che allevavano, caratterizzati dal marchio "Tau" tipico del loro Ordine...
E presso la canonica di S. Antonio di Ranverso sulla diramazione della via Francigena, che dall'Europa Centrale tramite il Cenisio portava al mare Tirreno, si nota ancora adesso un eccezionale strumento del lavoro terapeutico degli Antoniani, cioè la stadera per la pesa dei maiali dai quali si estraeva il grasso medicamentoso...
da Cultura-Barocca