Nell'IMMAGINE si vede il frontespizio del volume intitolato ASCRIPTI LIBRI QUI VARIAM ARTIS MEDICAE FARRAGINEM EX VARIIS AUCTORIBUS EXCERPTAM CONTINENTES, OPTIMO, QUO FIERI POTUIT, ORDINE SUNT DISPOSITI, ET IN UNUM CORPUS REDACTI. QUINTA HAC NOSTRA EDITIONE, NON PARUM ORNAMENTA ADEPTA [...]. LOCIS ETIAM HIPPOCRATIS NUPERRIME IN MARGINE NOTATIS unito con GALENI OPERUM NON EXTANTIUM FRAGMENTA QUORUM MAIOR PARS NUMQUAM PRIUS EDITA. PRIMA EDITIO, VENETIIS, APUD IUNTAS, MDLXXVI: si tratta di un esemplare in 4° che unisce la parte quarta e quinta dell'OPERA OMNIA nell'edizione "curata dal medico Giovanni Mercuriale, e da lui dedicata al Principe Jacopo Buoncompagni. Rispetto alla IV edizione è ancora migliorata, per le cure ad essa apportate dal celebre e dotto suo curatore. La parte V del Tomo I (OPERUM NON EXTANTIUM FRAGMENTA) è tutta originale" da Camerini, Annali dei Giunti, Venezia, 788 (esemplare da raccolta privata). |
Un contributo per approfondire la conoscenza del medico classico Galeno deriva dal lavoro del dott. Cesare Augusto De Silvestri, che "on line" (www.salvelocs.it) ha realizzato un interessante e scientifico sunto di una dissertazione dell'anno 1924 di Alberico Benedicenti, ordinario di farmacologia sperimentale nella R. Università di Genova dal titolo Malati-Medici e Farmacisti, storia dei rimedi traverso i secoli e delle teorie che ne spiegano l'azione sull'organismo.
Nel lavoro vengono analizzati i molteplici aspetti dell'attività di Galeno, dalla VITA e quindi all'OPERA MEDICA, soffermandosi acutamente sulla sua misconosciuta, ma rilevante COMPETENZA FARMACOLOGICA, comportante molteplici osservazioni che vanno dalla TEORIA DEI GRADI cui stava connessa la TEORIA DEI TEMPERAMENTI e quindi quella delle QUATTRO CATEGORIE DEI MEDICAMENTI ed ancora delle DROGHE CALDE, FREDDE, UMIDE E SECCHE.
Nel lavoro vengono analizzati i molteplici aspetti dell'attività di Galeno, dalla VITA e quindi all'OPERA MEDICA, soffermandosi acutamente sulla sua misconosciuta, ma rilevante COMPETENZA FARMACOLOGICA, comportante molteplici osservazioni che vanno dalla TEORIA DEI GRADI cui stava connessa la TEORIA DEI TEMPERAMENTI e quindi quella delle QUATTRO CATEGORIE DEI MEDICAMENTI ed ancora delle DROGHE CALDE, FREDDE, UMIDE E SECCHE.
"Galeno [annota l'autore di questo saggio-sunto] nacque a Pergamo nel 133 d. Cristo; sulla data regna un po' di incertezza.
Divenne famoso a Roma sotto gli imperatori Antonino Pio, Marco Aurelio, Commodoro, Pertinace, Didio Giuliano e Settimio Severo.
Morì quando l'impero era governato da Caracalla.
Secondo Suida visse 70 anni, secondo Laertio 87, secondo altri 98 e perfino 105 anni.
Il padre, Nicone, era uno studioso di matematica, astronomia e geometria.
Il nome Galeno, che in greco significa dolce e mite, gli fu dato con la speranza che non rassomigliasse alla madre, persona dal carattere iracondo.
A quindici anni insieme al padre si cimentò nello studio dei rudimenti della filosofia, che approfondì sotto la guida di Filopatro (filosofia storica), di Caio (filosofia platonica), di Aspasio (filosofia peripatetica), nella città di Atene studiò la filosofia platonica.
All'età di diciotto anni iniziò gli studi di medicina, a ventuno pubblicò i primi studi, a ventotto cominciò ad esercitare la professione; sei anni dopo si trasferì a Roma."
"La città eterna in quell'epoca [in cui vi si trasferì Galeno, ancora annota l'autore di questo saggio] era piena di medici greci, perché si riteneva che fosse il requisito principale per essere apprezzati nella professione.
I medici più famosi come i Cassi, Arunzi, Albunzi, Rubri erano pagati con onorari favolosi.
Plinio racconta che Lucio Sterminio pretese, come medico privato dei principi, non meno di 500.000 sesterzi l'anno.
Alcuni medici esercitavano privatamente la professione, altri erano pagati dallo Stato e curavano: i poveri, i gladiatori, i militari; altri erano archiatri (addetti alla cura dell'imperatore) uno di loro era Palatino.
Galeno fu archiatra degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero e del giovane Commodoro.
I medici, ai tempi di Galeno, visitavano i malati negli ambulatori (tabernae mediche), o si recavano a domicilio seguiti da un codazzo di allievi.
Vi erano anche speciali "case di salute", situate in luoghi incantevoli, dove i medici operavano e curavano gli infermi.
I rizotomi [dal gr. rhizotomos = "tagliatore di radici", nell'antica Grecia e in Roma imperiale, raccoglitore e venditore di radici ed erbe medicinali, anche scrittore che si occupava di piante officinali) conservavano nelle loro botteghe le erbe medicamentose che avevano raccolte o che provenivano da terre lontane [spesso sulla scia di interminabili viaggi il cui punto di riferimento era la grande stazione commerciale e portuale di OSTIA].
I farmacopoli (farmacisti di allora) preparavano le medicine con le droghe disponibili.
I progenitori degli attuali farmacisti erano noti perché sofisticavano i farmaci, e vendevano pozioni abortive e veleni a scopo di omicidio e suicidio; per colpire l'immaginazione dei clienti, ornavano le loro botteghe con strane piante e animali imbalsamati.
Spesso i medici preparavano i medicinali. A tal proposito Plinio ci fa sapere che erano, in fatto di droghe, per la maggior parte ignorati, così da impiegare il minio invece del cinabro o che compravano dai droghieri le sostanze medicinali senza conoscerne le proprietà.
Galeno s'irritava contro questi medici ignorati che conoscevano le piante solo per le descrizioni lette sui libri; dichiarava che i medici che andavano alle cene e passavano il tempo a complimentare i ricchi ed i potenti erano più stimati e più ricchi di quelli seri e studiosi.
Galeno prima di arrivare a Roma aveva già effettuato numerosi viaggi studio; visitò la Palestina per osservare come si otteneva l'ipobalsamo e da dove si ricavava il bitume giudaico; si recò sull'isola di Lemno (isola greca di fronte allo stretto dei Dardanelli, conosciuta anche con il nome di Lesmo) per vedere come si preparava la famosa terra sigillata ed assicurarsi che venisse impastata con il sangue di becco; nell'isola di Cipro visitò le miniere e si procurò grandi quantità di minerali per studiarne le proprietà medicinali; per trovare la pietra gagante si recò nella Licia (antica regione dell'Asia minore sud-occidentale, che dopo la morte di Alessandro magno fu contesa da Siria ed Egitto).
A trenta anni, dopo tutti questi viaggi, fece ritorno nel suo paese natale, per poi trasferirsi definitivamente a Roma.
Galeno si occupò molto delle sofisticazione delle droghe, ed in special modo del pepe, cannella, zafferano, mirra e rapontico.
Le sofisticazioni delle droghe, visto il commercio assai fiorente, era un malcostume molto diffuso.
Molte delle droghe che provenivano dalle regioni più lontane erano spesso sofisticate; dalla Gallia era importato l'aconito, dalla Germania il rafano, dall'Egitto la mirra, l'aloe, il pepe, lo zenzero, il malabro, l'oppio e tante altre droghe.
Gli imperatori per contrastare la sofisticazione ne controllavano la produzione nell'isola di Creta."
"La maggior parte degli storici della medicina [annota sempre l'autore di questo saggio-sunto] hanno descritto l'impegno di Galeno come medico clinico, ma passò sotto silenzio la sua attività come FARMACOLOGO.
Galeno fu un grande anatomico e fisiologo, fu il primo a riconoscere l'importanza dalla fisiologia nella medicina pratica, il primo ad affermare che senza una esatta conoscenza delle funzioni normali del corpo era impossibile la cura delle malattie.
Egli sezionò cadaveri di scimmie e di maiali, fece esperimenti di vivisezione; provò le azioni della triaca sui condannati a morte, a cui faceva ingerire del veleno o li faceva mordere da serpenti velenosi, per poi somministrarla e quindi valutarne l'efficacia clinica.
Galeno conosceva molto bene le difficoltà che si incontravano nello studio dei farmaci, infatti nel suo libro sulla composizione dei medicamenti egli affermava che era molto facile fare affermazione errate in questo campo di studi, sia ignorando, sia giudicando imperfettamente quanto altri studiosi avevano scritto.
Si chiedeva se un medico che avesse sperimentato su sei o sette uomini un purgante, poteva affermare con certezza che la stessa cura avrebbe avuto effetti simili su tutti gli altri possibili pazienti (quanta modernità in queste parole).
Galeno si poneva queste domande: si conoscevano numerosi farmaci astringenti, ma la causa per cui lo erano perché non era sempre la stessa?
Se un tal frutto era astringente, se la scoria del rame era astringente, ma l'effetto in termini di efficacia non era uguale, da cosa dipendeva questo diverso modo di agire? Galeno per rispondere a questi interrogativi creò la teoria dei gradi..."
Divenne famoso a Roma sotto gli imperatori Antonino Pio, Marco Aurelio, Commodoro, Pertinace, Didio Giuliano e Settimio Severo.
Morì quando l'impero era governato da Caracalla.
Secondo Suida visse 70 anni, secondo Laertio 87, secondo altri 98 e perfino 105 anni.
Il padre, Nicone, era uno studioso di matematica, astronomia e geometria.
Il nome Galeno, che in greco significa dolce e mite, gli fu dato con la speranza che non rassomigliasse alla madre, persona dal carattere iracondo.
A quindici anni insieme al padre si cimentò nello studio dei rudimenti della filosofia, che approfondì sotto la guida di Filopatro (filosofia storica), di Caio (filosofia platonica), di Aspasio (filosofia peripatetica), nella città di Atene studiò la filosofia platonica.
All'età di diciotto anni iniziò gli studi di medicina, a ventuno pubblicò i primi studi, a ventotto cominciò ad esercitare la professione; sei anni dopo si trasferì a Roma."
"La città eterna in quell'epoca [in cui vi si trasferì Galeno, ancora annota l'autore di questo saggio] era piena di medici greci, perché si riteneva che fosse il requisito principale per essere apprezzati nella professione.
I medici più famosi come i Cassi, Arunzi, Albunzi, Rubri erano pagati con onorari favolosi.
Plinio racconta che Lucio Sterminio pretese, come medico privato dei principi, non meno di 500.000 sesterzi l'anno.
Alcuni medici esercitavano privatamente la professione, altri erano pagati dallo Stato e curavano: i poveri, i gladiatori, i militari; altri erano archiatri (addetti alla cura dell'imperatore) uno di loro era Palatino.
Galeno fu archiatra degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero e del giovane Commodoro.
I medici, ai tempi di Galeno, visitavano i malati negli ambulatori (tabernae mediche), o si recavano a domicilio seguiti da un codazzo di allievi.
Vi erano anche speciali "case di salute", situate in luoghi incantevoli, dove i medici operavano e curavano gli infermi.
I rizotomi [dal gr. rhizotomos = "tagliatore di radici", nell'antica Grecia e in Roma imperiale, raccoglitore e venditore di radici ed erbe medicinali, anche scrittore che si occupava di piante officinali) conservavano nelle loro botteghe le erbe medicamentose che avevano raccolte o che provenivano da terre lontane [spesso sulla scia di interminabili viaggi il cui punto di riferimento era la grande stazione commerciale e portuale di OSTIA].
I farmacopoli (farmacisti di allora) preparavano le medicine con le droghe disponibili.
I progenitori degli attuali farmacisti erano noti perché sofisticavano i farmaci, e vendevano pozioni abortive e veleni a scopo di omicidio e suicidio; per colpire l'immaginazione dei clienti, ornavano le loro botteghe con strane piante e animali imbalsamati.
Spesso i medici preparavano i medicinali. A tal proposito Plinio ci fa sapere che erano, in fatto di droghe, per la maggior parte ignorati, così da impiegare il minio invece del cinabro o che compravano dai droghieri le sostanze medicinali senza conoscerne le proprietà.
Galeno s'irritava contro questi medici ignorati che conoscevano le piante solo per le descrizioni lette sui libri; dichiarava che i medici che andavano alle cene e passavano il tempo a complimentare i ricchi ed i potenti erano più stimati e più ricchi di quelli seri e studiosi.
Galeno prima di arrivare a Roma aveva già effettuato numerosi viaggi studio; visitò la Palestina per osservare come si otteneva l'ipobalsamo e da dove si ricavava il bitume giudaico; si recò sull'isola di Lemno (isola greca di fronte allo stretto dei Dardanelli, conosciuta anche con il nome di Lesmo) per vedere come si preparava la famosa terra sigillata ed assicurarsi che venisse impastata con il sangue di becco; nell'isola di Cipro visitò le miniere e si procurò grandi quantità di minerali per studiarne le proprietà medicinali; per trovare la pietra gagante si recò nella Licia (antica regione dell'Asia minore sud-occidentale, che dopo la morte di Alessandro magno fu contesa da Siria ed Egitto).
A trenta anni, dopo tutti questi viaggi, fece ritorno nel suo paese natale, per poi trasferirsi definitivamente a Roma.
Galeno si occupò molto delle sofisticazione delle droghe, ed in special modo del pepe, cannella, zafferano, mirra e rapontico.
Le sofisticazioni delle droghe, visto il commercio assai fiorente, era un malcostume molto diffuso.
Molte delle droghe che provenivano dalle regioni più lontane erano spesso sofisticate; dalla Gallia era importato l'aconito, dalla Germania il rafano, dall'Egitto la mirra, l'aloe, il pepe, lo zenzero, il malabro, l'oppio e tante altre droghe.
Gli imperatori per contrastare la sofisticazione ne controllavano la produzione nell'isola di Creta."
"La maggior parte degli storici della medicina [annota sempre l'autore di questo saggio-sunto] hanno descritto l'impegno di Galeno come medico clinico, ma passò sotto silenzio la sua attività come FARMACOLOGO.
Galeno fu un grande anatomico e fisiologo, fu il primo a riconoscere l'importanza dalla fisiologia nella medicina pratica, il primo ad affermare che senza una esatta conoscenza delle funzioni normali del corpo era impossibile la cura delle malattie.
Egli sezionò cadaveri di scimmie e di maiali, fece esperimenti di vivisezione; provò le azioni della triaca sui condannati a morte, a cui faceva ingerire del veleno o li faceva mordere da serpenti velenosi, per poi somministrarla e quindi valutarne l'efficacia clinica.
Galeno conosceva molto bene le difficoltà che si incontravano nello studio dei farmaci, infatti nel suo libro sulla composizione dei medicamenti egli affermava che era molto facile fare affermazione errate in questo campo di studi, sia ignorando, sia giudicando imperfettamente quanto altri studiosi avevano scritto.
Si chiedeva se un medico che avesse sperimentato su sei o sette uomini un purgante, poteva affermare con certezza che la stessa cura avrebbe avuto effetti simili su tutti gli altri possibili pazienti (quanta modernità in queste parole).
Galeno si poneva queste domande: si conoscevano numerosi farmaci astringenti, ma la causa per cui lo erano perché non era sempre la stessa?
Se un tal frutto era astringente, se la scoria del rame era astringente, ma l'effetto in termini di efficacia non era uguale, da cosa dipendeva questo diverso modo di agire? Galeno per rispondere a questi interrogativi creò la teoria dei gradi..."