Cattedrale di Bayonne - Fonte: Wikipedia |
Essi vivevano in apparenza come cristiani; venivano sposati da preti cattolici; facevano battezzare i propri figli, e si dichiaravano cattolici in pubblico.
In segreto, comunque, circoncidevano i loro bambini, rispettavano come potevano il Sabbath e gli altri giorni di festa, e pregavano assieme.
Re Enrico III di Francia confermò i privilegi loro concessi da Enrico II di Francia, e li protesse contro calunnie ed accuse come quelle che un certo Ponteil mosse contro di loro.
I marrani portoghesi e spagnoli fecero richiesta a Enrico IV di Francia di permettergli di emigrare in Francia, dicendo che se avesse acconsentito, un gran numero dei loro compagni sofferenti, "uomini buoni tutti quanti", avrebbe scelto la Francia come residenza; ma molti neo-cristiani che entrarono in territorio francese furono costretti ad abbandonarlo dopo un breve periodo.
Sotto Luigi XIII di Francia i marrani di Bayonne vennero assegnati al sobborgo di Saint Esprit.
A St. Esprit, così come a Peyrehorade, Bidache, Orthez, Biarritz, e Saint-Jean-de-Luz, essi abbracciarono gradualmente e apertamente il giudaismo.
Nel 1640 diverse centinaia di marrani, considerati essere ebrei, vivevano a St. Jean de Luz; e a St. Esprit esisteva una sinagoga già nel 1660.
I marrani si rivolsero principalmente anche alle Fiandre, attratti dalle sue città fiorenti, come Anversa, dove si insediarono molto presto, e Bruxelles.
Prima della fine del XVI secolo, i marrani portoghesi, sotto la guida di Jacob Tirado, arrivarono ad Amsterdam.
Molti altri li seguirono e la città venne chiamata la nuova Gerusalemme, mentre centinaia di famiglie neo-cristiane si insediarono a Rotterdam.
I marrani delle Fiandre e altri diretti dalla Penisola Pirenaica, si recarono in guisa di cattolici ad Amburgo e Altona (attorno al 1580), dove stabilirono relazioni commerciali con le loro vecchie nazioni.
Cristiano IV di Danimarca invitò alcune famiglie neo-cristiane a stabilirsi a Glückstadt attorno al 1626, garantendo certi privilegi e ai marrani che si recarono a Emden attorno al 1649.
Numerosi marrani, comunque, rimasero in Spagna e Portogallo, nonostante la massiccia emigrazione e il destino di innumerevoli vittime dell'inquisizione.
I neo-cristiani del Portogallo respirarono maggiormente quando Filippo III di Spagna salì al trono e per legge (4 aprile 1601), gli concesse il privilegio della vendita illimitata delle loro proprietà terriere, oltre alla libera partenza dalla nazione per sé, le loro famiglie, e i loro beni.
Molti, avvalendosi di questo permesso, seguirono i propri correligionari in Africa e in Turchia.
Dopo pochi anni, comunque, i privilegi vennero revocati, e l'inquisizione riprese la sua attività.
Ma i portoghesi che non erano stati accecati dal fanatismo percepirono che nessuna misura coercitiva poteva indurre i marrani a lasciare la religione dei loro padri.
Singoli neo-cristiani come Antonio Fernández Carvajal, e diversi altri da Spagna, Amburgo e Amsterdam, si recarono a Londra, altre famiglie si diffusero in Brasile, dove i marrani si erano insediati già in precedenza, e in altre nazioni americane.
La migrazione verso Costantinopoli e Salonicco, dove i rifugiati si erano insediati dopo l'espulsione dalla Spagna, così come verso Serbia, Romania, Bulgaria, e addirittura Vienna e Temesvar, continuò fino alla metà del XVIII secolo.