Genova - Commenda di Pré |
Dopo essere stata, in seguito alla conquista romana, un importante emporio ed aver poi risentito di una certa decadenza (favorita dagli stessi Imperatori), GENOVA conobbe importanti mutamenti verso il crepuscolo dell'Impero.
Già forse verso la fine del 300 aveva un suo vescovo in S. Salomone e quasi certamente Pascasio, ritenutone il successore, partecipò al Concilio di Calcedonia.
Furono però i vescovi S. Felice, S. Siro e S. Romolo che, col loro apostolato, contribuirono al rafforzamento del Cristianesimo in Genova come in tutta la Liguria.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente Genova cadde sotto il dominio degli Ostrogoti, ma nel VI secolo con la guerra greco-gotica fu riconquistata da Belisario, generale di BISANZIO, capitale del superstite Impero romano d'Oriente.
Dopo le invasioni longobarde [sotto il regno dei LONGOBARDI diventò centro del ducato di Liguria] con i Franchi la città conobbe un sensibile rigoglio e, data la posizione strategica del suo naturale approdo marittimo, divenne una base navale importante sia dal lato commerciale che militare.
In particolare la flotta della città fu impegnata contro gli ARABI E SARACENI: ad esempio, secondo le antiche cronache il suo conte Adimaro sarebbe caduto (806) in uno scontro navale contro gli Arabi che saccheggiavano i mari della Corsica.
La città non mancò di essere direttamente aggredita dai Saraceni che, in qualche caso, penetrarono a saccheggiare entro il suo stesso tessuto urbano: tuttavia la forte organizzazione della componenete sociale fece sì che gli invasori venissero sempre respinti con celerità.
I grandi pericoli vennero meno nel 950, pochi decenni prima della definitiva sconfitta dei Saraceni del Frassineto.
Il re di Italia Berengario II assegnò quindi Genova alla grande Marca Obertenga e nel 959 alla città ed al suo vescovo vennero concessi notevoli privilegi.
Quasi con certezza proprio da questo periodo Genova pose le basi del suo passaggio a libero Comune: l'accresciuta potenza economica del popolo grasso e del ceto commerciale determinò l'istituzione delle numerose COMPAGNE - organizzazioni a carattere cooperativo mercantile e militare - che finalmente, per opera del vescovo Arialdo, nel 1099 vennero fuse in una sola COMPAGNA COMUNIS.
Questa era "governata" da consoli che rappresentavano i ceti più rilevanti della città (clero, nobili, mercanti, marinai, armatori), che gradualmente conquistarono il controllo pubblico della città.
Lo sviluppo economico, favorito da una grande possibilità di impresa autonoma pressoché ignota nell'epoca feudale, rese possibile il decollo commerciale della città come grande stazione marittima.
Da questo momento la storia di GENOVA finì per identificarsi sempre più con quella della Liguria, naturale terra di conquista dei suoi eserciti.
La crescita della grande città ligure tuttavia più che sul territorio avvenne per mare, sì che presto - vinta nel Tirreno l'opposizione di Pisa, altra forte Repubblica Marinara - GENOVA potè crearsi un considerevole e forte IMPERO COLONIALE con molte basi in ORIENTE con cui intratteneva importanti traffici.
Anche per il prosaico motivo di conquistare in Oriente altre colonie e basi mercantili Genova (come peraltro la grande rivale Venezia) con la partecipazione alle CROCIATE sin dalla Prima spedizione contro gli Arabi del 1096-'99, divenne uno degli scali europei principali per la navigazione militare e non solo verso la TERRASANTA e GERUSALEMME.
In questo contesto i suoi ricoveri presero ad ospitare molti viandanti che provenivano dalla Francia Meridionale, dalla Padania e dalla Liguria Occidentale: al suo porto essi si sarebbero poi imbarcati alla volta di ROMA o di GERUSALEMME.
Contestualmente, soprattutto per via mare, vista l'inagibilità della strada litoranea dopo che l'ANTICA VIA CONSOLARE ROMANA era stata distrutta dai Goti, dal XIII secolo le NAVI GENOVESI presero a portare i "pellegrini della fede" verso il CAMMINO DEL PERDONO A S. GIACOMO DI COMPOSTELA, conducendoli, alternativamente, agli OSPEDALI DI VENTIMIGLIA E TERRITORIO o nella vicina PROVENZA, dove iniziava il promo dei IV percorsi, segnati dalla GUIDA DELL'AD VISITANDUM S. Giacomo di Compostela, divenuto faro della cristianità dopo la RICONQUISTA CRISTIANA DELLA SPAGNA A DANNO DEGLI ARABI. Ed è in questo periodo che il grande attivismo connesso allo straordinario fenomeno dei PELLEGRINAGGI DI FEDE determinò la creazione nella grande città ligure di OSPEDALI (quale la Commenda di Pré), DESTINATI AD ACCOGLIERE E/O FAR RIPOSARE I VIANDANTI e che, nel generale rinvigorimento della RELIGIONE CATTOLICA, portò alla realizzazione di grandi fabbriche, tra cui l'inizio della costruzione del DUOMO GENOVESE DI S.LORENZO, la cui opera fu intrapresa già nel 1118 con la consacrazione per mano di Papa Gelasio.
Già forse verso la fine del 300 aveva un suo vescovo in S. Salomone e quasi certamente Pascasio, ritenutone il successore, partecipò al Concilio di Calcedonia.
Furono però i vescovi S. Felice, S. Siro e S. Romolo che, col loro apostolato, contribuirono al rafforzamento del Cristianesimo in Genova come in tutta la Liguria.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente Genova cadde sotto il dominio degli Ostrogoti, ma nel VI secolo con la guerra greco-gotica fu riconquistata da Belisario, generale di BISANZIO, capitale del superstite Impero romano d'Oriente.
Dopo le invasioni longobarde [sotto il regno dei LONGOBARDI diventò centro del ducato di Liguria] con i Franchi la città conobbe un sensibile rigoglio e, data la posizione strategica del suo naturale approdo marittimo, divenne una base navale importante sia dal lato commerciale che militare.
In particolare la flotta della città fu impegnata contro gli ARABI E SARACENI: ad esempio, secondo le antiche cronache il suo conte Adimaro sarebbe caduto (806) in uno scontro navale contro gli Arabi che saccheggiavano i mari della Corsica.
La città non mancò di essere direttamente aggredita dai Saraceni che, in qualche caso, penetrarono a saccheggiare entro il suo stesso tessuto urbano: tuttavia la forte organizzazione della componenete sociale fece sì che gli invasori venissero sempre respinti con celerità.
I grandi pericoli vennero meno nel 950, pochi decenni prima della definitiva sconfitta dei Saraceni del Frassineto.
Il re di Italia Berengario II assegnò quindi Genova alla grande Marca Obertenga e nel 959 alla città ed al suo vescovo vennero concessi notevoli privilegi.
Quasi con certezza proprio da questo periodo Genova pose le basi del suo passaggio a libero Comune: l'accresciuta potenza economica del popolo grasso e del ceto commerciale determinò l'istituzione delle numerose COMPAGNE - organizzazioni a carattere cooperativo mercantile e militare - che finalmente, per opera del vescovo Arialdo, nel 1099 vennero fuse in una sola COMPAGNA COMUNIS.
Questa era "governata" da consoli che rappresentavano i ceti più rilevanti della città (clero, nobili, mercanti, marinai, armatori), che gradualmente conquistarono il controllo pubblico della città.
Lo sviluppo economico, favorito da una grande possibilità di impresa autonoma pressoché ignota nell'epoca feudale, rese possibile il decollo commerciale della città come grande stazione marittima.
Da questo momento la storia di GENOVA finì per identificarsi sempre più con quella della Liguria, naturale terra di conquista dei suoi eserciti.
La crescita della grande città ligure tuttavia più che sul territorio avvenne per mare, sì che presto - vinta nel Tirreno l'opposizione di Pisa, altra forte Repubblica Marinara - GENOVA potè crearsi un considerevole e forte IMPERO COLONIALE con molte basi in ORIENTE con cui intratteneva importanti traffici.
Anche per il prosaico motivo di conquistare in Oriente altre colonie e basi mercantili Genova (come peraltro la grande rivale Venezia) con la partecipazione alle CROCIATE sin dalla Prima spedizione contro gli Arabi del 1096-'99, divenne uno degli scali europei principali per la navigazione militare e non solo verso la TERRASANTA e GERUSALEMME.
In questo contesto i suoi ricoveri presero ad ospitare molti viandanti che provenivano dalla Francia Meridionale, dalla Padania e dalla Liguria Occidentale: al suo porto essi si sarebbero poi imbarcati alla volta di ROMA o di GERUSALEMME.
Contestualmente, soprattutto per via mare, vista l'inagibilità della strada litoranea dopo che l'ANTICA VIA CONSOLARE ROMANA era stata distrutta dai Goti, dal XIII secolo le NAVI GENOVESI presero a portare i "pellegrini della fede" verso il CAMMINO DEL PERDONO A S. GIACOMO DI COMPOSTELA, conducendoli, alternativamente, agli OSPEDALI DI VENTIMIGLIA E TERRITORIO o nella vicina PROVENZA, dove iniziava il promo dei IV percorsi, segnati dalla GUIDA DELL'AD VISITANDUM S. Giacomo di Compostela, divenuto faro della cristianità dopo la RICONQUISTA CRISTIANA DELLA SPAGNA A DANNO DEGLI ARABI. Ed è in questo periodo che il grande attivismo connesso allo straordinario fenomeno dei PELLEGRINAGGI DI FEDE determinò la creazione nella grande città ligure di OSPEDALI (quale la Commenda di Pré), DESTINATI AD ACCOGLIERE E/O FAR RIPOSARE I VIANDANTI e che, nel generale rinvigorimento della RELIGIONE CATTOLICA, portò alla realizzazione di grandi fabbriche, tra cui l'inizio della costruzione del DUOMO GENOVESE DI S.LORENZO, la cui opera fu intrapresa già nel 1118 con la consacrazione per mano di Papa Gelasio.