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domenica 27 gennaio 2019

Industrie belliche e marinai di Genova al tempo della guerra di Libia (1911-1912)

Nel 1911, dopo che un ultimatum inviato alla Turchia era stato respinto, le forze da sbarco italiane, comandate dal generale Caneva diedero inizio alle ostilità. Tra i marinai della Regia Flotta molti erano i liguri e genovesi, spesso scelti per la loro competenza di mare o per le capacità professionali come nel caso di entrambi i nonni di chi scrive queste note, fabbro specializzato quello paterno (Bartolomeo Durante) e meccanico già impiegato presso le industrie navali Odero di Sestri Ponente quello materno (Giovanni Aurelio Traverso). Con lo scoppio della I^ Guerra Mondiale molti fra questi marinai, esperti meccanici, non furono richiamati al fronte, ma vennero militarizzati al servizio dell'industria bellica (nel genovese per esempio presso importanti STABILIMENTI, come i cantieri Odero, il grande proiettificio di Sampierdarena od il colosso della siderurgia e dell'industria pesante Ansaldo, sia per prestarvi opera nell'attività cantieristica, che in campo metallurgico che ancora nella realizzazione delle grandi artiglierie ormai necessarie al conflitto) e la cosa, anche per l'inerzia di alcuni sindacati, non giunse gradita, anche perché non compresa, ai tanti contadini che dovevano combattere al fronte (la cosa divenne per conseguenza ragione di future gravi incomprensioni fra le sinistre e i rurali, ritenutisi traditi da queste e spesso restii, anche in forme severe, ad ogni forma di proselitismo).

ALLEGATI:





BARTOLOMEO DURANTE, NONNO PATERNO ED OMONIMO DI CHI SCRIVE QUESTE NOTE,




DOPO AVER PARTECIPATO AI SOCCORSI PER I DANNI DEL TERREMOTO CALABRO-SICULO, SVOLSE IL RESTO DEL SUO LUNGO SERVIZIO MILITARE IN MARINA NELLA SQUADRA DA GUERRA IMPIEGATA NEL CONTROLLO DELLA LIBIA.

 

GIOVANNI AURELIO TRAVERSO (SESTRI PONENTE 1890 - GENOVA VOLTRI 1982) E' IL SECONDO IN PIEDI DA SINISTRA, PER CHI GUARDA: LA FOTOGRAFIA FU SCATTATA PRESSO UN FOTOGRAFO DI NAPOLI E RITRAE UN GRUPPO DI MARINAI DELLA FLOTTA REALE IN PROCINTO DI SALPARE ALLA VOLTA DEL CONFLITTO ITALO-TURCO PER IL POSSESSO DELLA LIBIA. NEL PROSEGUIMENTO DELLA GUERRA LA NAVE DA BATTAGLIA SU CUI ERA IMBARCATO GIOVANNI AURELIO TRAVERSO SI PORTO' CON ALTRE UNITA' AD ATTACCARE IL DODECANNESO E LE FORZE ITALIANE PRESERO QUARTIERE NELLE ISOLE DELL'EGEO.

  

IL FOGLIO DI IMMATRICOLAZIONE DI GIOVANNI AURELIO TRAVERSO IN PREVISIONE ANCHE DELLA GUERRA PER L'OCCUPAZIONE DELLA LIBIA: ED ECCO ANCHE IL DOCUMENTO DI CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE MECCANICHE DELL'INDUSTRIA DI PROVENIENZA, LA ODERO DI SESTRI PONENTE



LA DICHIARAZIONE DELLA SEGRETERIA AMMINISTRATIVA DEL PERSONALE DELLO LO STABILIMENTO NAVALE ODERO DI SESTRI PONENTE A GENOVA AD USO DI GIOVANNI TRAVERSO AURELIO PER IL SERVIZIO MILITARE IN DATA 1911



COME SI EVINCE DAL FOGLIO DI CONGEDO FECE POI PER VARI MESI PARTE DEL CONTINGENTE ITALIANO PREPOSTO AL CONTROLLO DELLA STRATEGICA ISOLA DI RODI.





DA QUESTA SECONDA CERTIFICAZIONE DELLA SEGRETERIA AMMINISTRATIVA DEL PERSONALE DELLO STABILIMENTO NAVALE ODERO DI SESTRI PONENTE A GENOVA SI APPRENDE CHE GIOVANNI TRAVERSO AURELIO FU RIASSUNTO IL 2 GENNAIO 1914 (POI RESO OPERAIO MILITARIZZATO PER I SERVIZI BELLICI DEL 1915-1918)



LO STABILIMENTO NAVALE ODERO DI SESTRI PONENTE A GENOVA (POI LIQUIDATO NEL 1952) IN UNO DEI SUOI MOMENTI DI FULGORE NEGLI ANNI '90 DEL XIX SECOLO: GIOVANNI AURELIO TRAVERSO FU UNO DEI TANTI OPERAI DELLE INDUSTRIE PESANTI DELLE GRANDI CITTA' ITALIANE CHE ARRUOLATO NELLA REALE MARINA DA GUERRA, DOPO AVER COMBATTUTTO NELLA GUERRA DI LIBIA, FU RIASSUNTO DALLA FABBRICA DI PROVENIENZA E NON VENNE RICHIAMATO SUL FRONTE MA AL PARI DI TANTI ALTRI OPERAI IMPEGNATI NELLA REALIZZAZIONE DI ARTIGLIERIE VARIE VENNE SOTTOPOSTO AD UN PROCESSO PARTICOLARE DI COSCRIZIONE OBBLIGATORIA, QUALE OPERAIO MILITARIZZATO, VENENDO IMPIEGATO, DATE ANCHE LE COMPETENZE, NELL'OPERA INDUSTRIALE NECESSARIA PER SOSTENERE IL DURISSIMO SFORZO BELLICO.



CANTIERE NAVALE ANSALDO DI SESTRI PONENTE (GENOVA) IN UNA FOTOGRAFIA DEL 1911.


 

STABILIMENTO FONDERIE E ACCIAIERIE ANSALDO, CORNIGLIANO, 1918


STABILIMENTO FONDERIE E ACCIAIERIE ANSALDO DI CORNIGLIANO (GENOVA) IN UNA FOTOGRAFIA DEL 1918

  

OPERAI MILITARIZZATI VERSO LA FINE DEL CONFLITTO MONDIALE IMPEGNATI NELLA REALIZZAZIONE DI CANNONI DI GROSSO CALIBRO (381/40): STABILIMENTO ARTIGLIERIE ANSALDO, CORNIGLIANO (GENOVA), 1918

[Per la guerra in Libia era stato allestito un corpo di spedizione di 34.000 uomini ma la guerra non fu così semplice come si era sperato.
La popolazione araba si alleò con i Turchi che, scacciati da Tripoli, mantennero il controllo di buona parte del territorio dell'interno, impedendo alle truppe italiane di uscire dalle ristrette teste di ponte costruite al momento dello sbarco.
Le ostilità si protrassero a lungo costringendo il governo italiano ad aumentare il corpo di spedizione e ad allargare il conflitto.
Nel 1911 si era costituita in Italia una flottiglia aeroplani e proprio questi vennero impiegati per la prima volta nella guerra di Libia: è cosa poco nota ma proprio durante questo conflitto si esperimentarono molte delle tecnologie belliche che sarebbero divenute abituali nella Grande Guerra, dalla fotografia del territorio nemico al bombardamento, al tiro antiaereo.
Inoltre nel luglio del 1912 la marina italiana occupò Rodi e le isole del Dodecanneso appartenenti alla Turchia.
La Turchia fu ben presto costretta alla resa e la pace fu firmata nell'ottobre del 1912 a Losanna.
In base ad essa la Turchia riconosceva all'Italia il possesso della Tripolitania e della Cirenaica e si impegnava a far cessare la guerriglia.
A garanzia di tale impegno l'Italia conservava il Dodecanneso.
L'occupazione della nuova colonia, cui fu mantenuto l'antico nome romano di Libia, non portò all'economia italiana grossi vantaggi.
Quell'ampia fascia di territorio africano era infatti prevalentemente desertica e assai povera di materie prime ad eccezione di vastissimi giacimenti di petrolio, che però furono scoperti soltanto successivamente all'indipendenza del Paese (1952).
In campo politico per i partiti dello schieramento nazionale l'impresa costituì il "pomo della discordia".
Esaltata dai nazionalisti essa li incoraggiò spingendoli sempre più apertamente contro il governo.
In campo socialista l'impresa portò alla spaccatura del partito: da una parte i riformisti, che avevano appoggiato la spedizione attratti dalle promesse -poi mantenute- del suffragio universale (1912); dall'altra la maggioranza del partito, che l'aveva fieramente combattuta in nome del pacifismo.
La spaccatura divenne irreparabile quando il Congresso di Reggio Emilia espulse i riformisti i quali successivamente dettero vita al Partito Socialista Riformista Italiano.
Il PSI rimase guidato da Benito Mussolini.
Giolitti ne uscì indebolito e fu costretto a cercare nuove alleanze tra i cattolici, stringendo un accordo elettorale con essi (patto Gentiloni).
La sua leadership era tuttavia indebolita e dopo le elezioni a suffragio universale tenute nel 1913 fu costretto alle dimissioni lasciando il posto ad Antonio Salandra.]


di Bartolomeo Durante in Cultura-Barocca