Nella sua visita alla città di "Cimella" (la romana Cemenelum [oggi Cimiez, quartiere di Nizza in Costa Azzurra]) dopo essersi recato ad un Convento
di Francescani ed aver passeggiato entro l'annesso cimitero Luigi Ricca
narra di esser stato condotto dalla sua guida presso un convento di
Cappuccini intitolato a San Bartolomeo e da lì poi accompagnato, per un
percorso di pochi chilometri, ad una "valle oscura", pure nominata
"valle del Tempio, o dei Templari" ove,
come scrive, vide "...la fontana del tempio, ove i Templari ebbero la
residenza di che veggonsi ancora i resti..." mentre all'intorno erano
solo rovine, fatta eccezione per la presenza nel chiostro di un
sarcofago ed una lapide = in nota precisa poi come la loro presenza fu
anche rammentata poeticamente ne "La Valle dei Templari" di cui qui si
propone la digitalizzazione da testo antiquario (da Poesie postume di
Diodata Saluzzo contessa Roero di Revello..., Torino, Tipografia Chirio e
Mina. 1843) ad opera, come suggerisce il titolo conferito alla raccolta
poetica, della letterata Diodata Saluzzo Roero autrice legata alla
poesia delle rovine, ma anche lugubre e sepolcrale, che fu di molti
all'epoca, tra cui l'allora celebre letterato Luigi Biamonti di San
Biagio della Cima (IM) - vedine qui varia documentazione compresa la lapide
celebrativa della morte riportata dal Bertolotti -, che indubbiamente
influenzò Ugo Foscolo per la stesura del "Dei Sepolcri".
Cemenelum era
una splendida città romana, con attestati di sofisticata vita romana ,
come questa svanita nell'oblio dei secoli dopo i danni dei barbari e
quindi dopo la distruzioni causate dalle invasioni saracene. Seppur in
seguito alla sconfitta di questi ultimi divenne in qualche modo con la
vicina Nizza uno dei primi punti di riferimento per il primo tragitto,
provenendo da Ventimiglia (IM), verso il Santuario di Santiago di
Compostela.
Della sua grandezza ai tempi di Roma imperiale si
riconoscono ancora vari reperti di romanità tra cui resti delle terme e
del decumano ma di cui rinvenendosi sepolcri Diodata Roero Saluzzo
compose questa altra lirica ispirata al tema delle rovine e della
dispersa grandezza...
da Cultura-Barocca