Buenos Aires, Palazzo del Congresso - Fonte: Wikipedia |
Nel Settecento il conflitto tra Spagna e Portogallo ebbe come principale posta il possesso del territorio sulla sinistra della foce del Rio de la Plata, chiamato Colonia del Sacramento, e toccò il momento più aspro col governatore Pedro de Cevallos, che, ottenuta l'elevazione del governatorato al rango di vicereame (1776), riuscì adoccupare il territorio conteso.
I suoi successori dettero un amministrazione più organica e complessa al vicereame: intanto BUENOS AIRES crebbe sin a toccare nel 1778 i 24.000 abitanti. Cordoba divenne invece la città dotta, con la sua universita, e il principale centro cattolico, col Collegio gesuitico di Montserrat.
Verso la fine del secolo e i primi dell'Ottocento crebbe l'influsso culturale europea e si intensificò l'attività economica, proprio mentre lo spirito individualistico dei pastori e dei contadini e il malcontento del basso clero, in grande maggioranza creolo, venivano preparando le condizioni favorevoli allo scoppio rivoluzionario, nel quadro delle grandi rivoluzioni nordamericana e francese.
I precedenti si scoprono nel tentativo inglese di occupare Buenos Aires nel 1806.
Sconfitti una prima volta gli invasori, il francese Jacques de Liniers si impose qual governatore militare della capitale, e, coadiuvato dalla Legion de patricios fondata dall'elite argentina, riuscì nel 1807 a respingerli per sempre sì da conquistare pure Montevideo.
Fattosi nominare vicere e conte di Buenos Aires, il Liniers entrò però in conflitto con i suoi stessi seguaci, che avevano acquistato nel la coscienza delle proprie possibilità.
Sconfitti una prima volta gli invasori, il francese Jacques de Liniers si impose qual governatore militare della capitale, e, coadiuvato dalla Legion de patricios fondata dall'elite argentina, riuscì nel 1807 a respingerli per sempre sì da conquistare pure Montevideo.
Fattosi nominare vicere e conte di Buenos Aires, il Liniers entrò però in conflitto con i suoi stessi seguaci, che avevano acquistato nel la coscienza delle proprie possibilità.
Espressione della ricca e aperta borghesia cittadina, i creoli della Legion de patricios avevano alla testa uomini di idee liberali di matrice europea quali Mariano Moreno e Manuel Belgrano che su una politica di rivendicazioni nazionalistiche intesa ad avvalersi dei conflitti tra l'Inghilterra e la Francia napoleonica onde dare nuova sistemazione giurisdizionale all'ARGENTINA. Onde eliminare i vincoli posti dagli occupanti e mirare all'affermazione d'un liberismo economico, che intendeva aprire Buenos Aires al commercio inglese, costoro fecero leva sull' interesse dei creoli. Di conseguenza il cabildo o municipalità della capitale divenne il centro delle tante rivendicazioni.
L'apertura del porto, chiesta in forza del memoriale Moreno , diede subito dei frutti per le finanze della città: in dipendenza di ciò i capi del cabildo avanzarono nuove richieste,contando sulla debolezza della Spagna impegnata nel- na guerra con Napoleone. Quando, il 22-V-1810, il Vicerè spagnolo de Cisneros convocò il cahildo abierto sorsero formidabili discussioni tra spagnoli ed esponenti creoli : questi ultimisi elettisi patrioti invasero allora la sala dell'assemblea e proclamarono la Giunta governativa provvisoria delle Province unite del Rio de la Plata. L'assemblea risultò presieduta da Saavedra e composta, fra gli altri, dal Moreno, dal belgrano da J. J. Castelli, da Manuel Alberti e Bernardino Rivadavia.
L'apertura del porto, chiesta in forza del memoriale Moreno , diede subito dei frutti per le finanze della città: in dipendenza di ciò i capi del cabildo avanzarono nuove richieste,contando sulla debolezza della Spagna impegnata nel- na guerra con Napoleone. Quando, il 22-V-1810, il Vicerè spagnolo de Cisneros convocò il cahildo abierto sorsero formidabili discussioni tra spagnoli ed esponenti creoli : questi ultimisi elettisi patrioti invasero allora la sala dell'assemblea e proclamarono la Giunta governativa provvisoria delle Province unite del Rio de la Plata. L'assemblea risultò presieduta da Saavedra e composta, fra gli altri, dal Moreno, dal belgrano da J. J. Castelli, da Manuel Alberti e Bernardino Rivadavia.
Questa che passò alla storia come "Rivoluzione di maggio"non ebbe connotati ideologici e anzi per molti aspetti risultò estemporanea di maniera che, quietatisi gli animi, i più moderati fra i conservatori al seguito del Saavedra, i quali si sentivano condizionati dalla politica liberale del Moreno e del Belgrano, non vollero dichiarare l'indipendenza dalla Spagna. Per quanto tardivamente la Spagna reagì all'insurrezione ma senza frutti significativi sin a quando nel 1811-12 presero sempre più piede gli oppositori del Saavedra, sostenitori dell'indipenza. Così il 22-XI-1811 fu emanato uno statuto provvisorio e finalmente nel gennaio del 1813 potè esser convocata l'assemblea costituente che sancì la rottura definitiva dei legami con Madrid. Il Belgrano si portò in Europa assieme al Rivadavia onde ottenere il riconoscimeto dell'indipendenza. Salì allora ai vertici del potere, nel gennaio 1814 , il capace generale Jose de San Martin, che, dopo celebre marcia attraverso la catena andina, debellò gli spagnoli a Chacabuco, prese Santiago ed ancora battè gli spagnoli a Maipù nel 1818 in modo da rendere fattibile pure l' indipendenza del Cile. Confortati dai successi trionafali del San Martin i rappresentanti delle province argentine solennemente, il 9-VII-1816, proclamarono l'indipendenza del Rio de la Plata.
Il congresso dei deputati argentini, l'11 maggio 1819, trasferitosi a Buenos Aires promulgò quindi la nuova costituzione, forgiata sul modello inglese.
Non risultò però mai, pur dopo aver conseguita l'indipendenza semplice, la collaborazione fra BUENOS AIRES, dominata da una borghesia mercantile e marittima assai intraprendente, dai creoli, fautori di un liberalismo unitario, e le PROVINCE DELL'ARGENTINA, dove predominavano media e piccola proprietà agraria, composta di meticci, ed ambiguamente assistite da una marea di indi, contadini poveri e poco più che servi della gleba, tutti comunque assai legati alle autonomie locali e alla conservazione di vecchi privilegi corporativistici corporativistici, che tpoliticamente si identificavano nel "movimento democratico federalista".
Si giunse presto ad uno scontro che divenne anche aspro.
Dapprima ebbero la meglio i liberali della capitale, guidati dal Rodriguez e dal Rivadavia, che nel 1825 divenne presidente.
Non risultò però mai, pur dopo aver conseguita l'indipendenza semplice, la collaborazione fra BUENOS AIRES, dominata da una borghesia mercantile e marittima assai intraprendente, dai creoli, fautori di un liberalismo unitario, e le PROVINCE DELL'ARGENTINA, dove predominavano media e piccola proprietà agraria, composta di meticci, ed ambiguamente assistite da una marea di indi, contadini poveri e poco più che servi della gleba, tutti comunque assai legati alle autonomie locali e alla conservazione di vecchi privilegi corporativistici corporativistici, che tpoliticamente si identificavano nel "movimento democratico federalista".
Si giunse presto ad uno scontro che divenne anche aspro.
Dapprima ebbero la meglio i liberali della capitale, guidati dal Rodriguez e dal Rivadavia, che nel 1825 divenne presidente.
Però verso il 1827 si affermarono i federalisti che lo costrinsero a dare le dimissioni.
Nel 1829 salì al potere il forse più abile ma anche più spietato esponente dei federalisti, JUAN MANUEL DE ROSAS che ottenne in successione gli incarichi di governatore e capitano generale.
Prese così l'avvio una lunga, sanguinosa dittatura, che, rinnegando le posizioni che l'avevano fatta affermare, diventò gradualmente accentratrice, avvalendosi di ogni mezzo per sterminarei rivali.
L'anno quaranta fu in dettaglio il più spaventoso nel contesto di tale guerra civile fra il dittatore e l'esercito "liberatore" dei suoi awersari. I successi conseguiti nelle guerre contro Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Bolivia e Uruguay e la conqista della Patagonia rafforzarono ancora negli anni seguenti il Rosas, ma la resistenza dei liberali e l'intervento europeo portarono poi alla sua sconfitta il 3-II-1852, nella battaglia di Monte Caseros ad opera del suo stesso luogotenente generale Urquiza.
Il 1°-V-1853 venne proclamata la nuova costituzione e, dopo un periodo di nuovi dissidi interni, finalmente nel 1862 il presidente Bartolomé Mitre riusci ad aprire un lungo periodo di sviluppo pacifico, nel quale l'ARGENTINA conobbe grandi progressi economici, vide la costruzione di ferrrovie e di opere pubbliche, apporto dell'emigrazione europea, regolazione pacifica dei confini, con una relativa stabilità e maturazione politica dei partiti politici rappresentanti i principali gruppi sociali del Paese.
Nel 1829 salì al potere il forse più abile ma anche più spietato esponente dei federalisti, JUAN MANUEL DE ROSAS che ottenne in successione gli incarichi di governatore e capitano generale.
Prese così l'avvio una lunga, sanguinosa dittatura, che, rinnegando le posizioni che l'avevano fatta affermare, diventò gradualmente accentratrice, avvalendosi di ogni mezzo per sterminarei rivali.
L'anno quaranta fu in dettaglio il più spaventoso nel contesto di tale guerra civile fra il dittatore e l'esercito "liberatore" dei suoi awersari. I successi conseguiti nelle guerre contro Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Bolivia e Uruguay e la conqista della Patagonia rafforzarono ancora negli anni seguenti il Rosas, ma la resistenza dei liberali e l'intervento europeo portarono poi alla sua sconfitta il 3-II-1852, nella battaglia di Monte Caseros ad opera del suo stesso luogotenente generale Urquiza.
Il 1°-V-1853 venne proclamata la nuova costituzione e, dopo un periodo di nuovi dissidi interni, finalmente nel 1862 il presidente Bartolomé Mitre riusci ad aprire un lungo periodo di sviluppo pacifico, nel quale l'ARGENTINA conobbe grandi progressi economici, vide la costruzione di ferrrovie e di opere pubbliche, apporto dell'emigrazione europea, regolazione pacifica dei confini, con una relativa stabilità e maturazione politica dei partiti politici rappresentanti i principali gruppi sociali del Paese.
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