Ai primi decenni del XV secolo in Venezia si diffuse un tipo di calzatura destinato ad affermarsi per lungo tempo a livello europeo. Ed a suscitare non poche controversie ed osservazioni satiriche avverso tale audacia femmile. Si trattava di pianelle o pantofole montate su suole estremamente alte, confezionate in legno o sughero e non di rado ornate di pietre preziose o dipinte e rivestite in cuoio e tessuto.
Si trattava degli zoppeggi o sopei (altrove nominati calcagnini) ed in Francia detti chopines.
Si trattava degli zoppeggi o sopei (altrove nominati calcagnini) ed in Francia detti chopines.
I detrattori di questo modello lo denominavano con evidente allusione antifemminea a zoccolo di mucca.
Per alcuni sarebbe stato introdotto nella città lagunare, imitando una calzatura medio orientale, al fine di salvaguardare i piedi femminili dal contatto con i pavimenti caldi e scivolosi dei bagni turchi mentre a più condivisibile giudizio d'altri sarebbero penetrati dalla Spagna e comunque sarebbero stati realizzati allo scopo di salvaguardare le donne nel corso dei loro movimenti in città spesso infestate da impaludamenti o fenomeni alluvionali per la minima cura degli argini fluviali e con le pubbliche vie così poco curate da essere spesso invase da scarichi fognari.
Il fenomeno ebbe risonanza a Venezia per la convenienza di tali calzature contro l'imprevedibilità dell'acqua alta nelle calli ma in effetti raggiunse notevole diffusione panitaliana: e non a caso in due delle celebri rappresentazioni di Abiti antichi e moderni di Cesare Vecellio sono effigiate una donna moderna genovese ed una nobile genovese che, come ben si può notare, indossano un tipo di queste discusse calzature. Occorre dire che le donne, che non cavalcavano, per le vie dell'età intermedia, in gran parte trascurate, o si spostavano con le seggette o "portantine" oppure, se di condizione meno abbiente, ricorrevano a scarpe alte sempre che al pari delle antiche donne popolane non volessero o dovessero correre rischi non comuni, facili nel condurre, praticando luoghi davvero insalubri a gravi infezioni, tetano compreso.
La degenerazione della moda (maggiore era l'altezza delle suole, maggiore dovevano essere la ricchezza e il prestigio di chi le indossava e col passar del tempo e soprattutto nel XVII secolo tali calzature raggiunsero "altezze vertiginose", sino ai i 60 cm., sì che le donne dovevano sorreggersi su due accompagnatori) originò un luogo comune di trattazioni misogine fra parecchi scrittori di morale.