Descrizione delle strade che vengono nel territorio di Savona da Confini del Sassello e dal Ponte Invrea, Cairo, Altare e Mallare Monferrato e dal Marchesato di Finale, s.d. [1743], Disegno a penna colorato, cm. 48,5 X 42 di Matteo
Vinzoni (A.S.G., Raccolta cartografica, Busta 28 bis, Miscellanea n. 105 = Massimo Quaini, Sagep, 1983, p 39)
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CARTA DELLA RIVIERA DI PONENTE DEL DOMINIO DI GENOVA | |
IL COMMISSARIATO DI VENTIMIGLIA A RIVA DEL MARE PRINCIPIA A PONENTE DA UN VALLONE, O SIA TORRENTE DETTO IL GARAVANO ALLA META' CIRCA DELLA SPIAGGIA DI MENTONE, DA CUI E' DISTANTE UN TIRO DI MOSCHETTO, E SI ESTENDE A LEVANTE SINO AL FIUME NERVIA.
QUESTO TRATTO CALCOLASI MIGLIE CINQUE CIRCA.
DAL DETTO VALLONE GARAVANO, CHE E' DIVISORIO, SALENDO PER LO STESSO SINO AD UN SCOGLIO DETTO IL BALZETTO CONFINA CON MENTONE E PRINCIPIA QUELLO DEL CASTELLARO DI NIZZA ASCENDENDO PER UN RIO DETTO CANAL DELLA ROSSA ARRIVA SINO ALLA SOMMITA' D'UNA COSTIERA DI MONTE DETTA MICIORE', E DI LA' SPEMPRE PER DETTA COSTA, MONTE DELLA LONGHEURA E MONTE ACORNARO AD ACQUA PENDENTE GIUNGE AL PRINCIPIO DEL MONTE DETTO GRAMONDO TERMINE DEL PRESENTE COMMISSARIATO CON QUELLO DELLA BORDIGHERA FRA TERRA; E DALLA SBOCCATURA DEL GARAVANO SINO A DETTO CORNARO SONO MIGLIA TRE E MEZZA CIRCA.
IL DETTO TRATTO DI TERRA, CHE E' COMPOSTA DI MONTI ALPESTRI, E QUELLO DI MARINA DI SPIAGGIE, CALE DA SBARCO E SCOOGLI VIEN GUARDATO DALLI SEGUENTI DODICI POSTI.
N. 1 GUARDIA DEL CORNARO RISIEDE IN CASETTA A SECCO, ASISTITA DA TRE UOMINI DI MILIZIE GIORNO E NOTTE. CONCORRONO QUESTI DELLI SUBURBI, O SIA COME DICONO LORO REGIONI DELLE TORRI, BURGHEE E CALCO, CHE FANNO
CAPORALI 2
UOMINI 40
SONO DISTANTI LI PRIMI CIRCA TRE ORE E MEZZO DI CAMINO, LI SECONDI TRE ED ALTRETTANTO LI TERZI.
RESTANO FRANCHI PRIMA DI RITORNAR DI GUARDIA GIORNI DODECI CIRCA.
N. 2DI MICIORE'
IN CASETTA A SECCO
UOMINI TRE COME SOPRA VENGONO DALLE REGIONI SEGUENTI S. ANTONIO, APPIO E ORIGNANA
CAPORALI 1
UOMINI 40
SONO DISTANTI DALLA DETTA SUA GUARDIA, CIOE' S. ANTONIO ORE TRE, APPIO TRE E MEZZA, E ORIGNANA QUATTRO CIRCA. VACANZA GIORNI 12 CIRCA.
N. 3DI FRAMPAURE
IN CASETTA A SECCO
UOMINI TRE COME SOPRA, OLTRE UN DEPUTATO CHE HA DI SALARIO DALLA COMMUNITA' DI VENTIMIGLIA LIRE UNA E SOLDI QUATTRO AL GIORNO E SOLDI CINQUANTA D'OTTO IN OTTO GIORNI RICAVATI DALLE VEDOVE IN N. 20.
vENGONO DA MORTOLA SUPERIORE E MORTOLA INFERIORE
CAPORALI 1
UOMINI 40
DISTANTI LI PRIMI UN'ORA E LI SECONDI DUE. RESTANO FRANCHI GIORNI N. 12 CIRCA.
IL SUDETTO DEPUTATO VI DIMORA GIORNI N. 15 E SONO QUATTRO DI VENTIMIGLIA CHE FANNO A VICENDA E ABITA IN UNA CASETTA DI CAMPAGNA DI GIACOMO DEL ERBA DEL CASTELLARO DISTANTE SESSANTA PASSI CIRCA DALL GUARDIA
N. 4DELL'OLIVA
IN CASETTA PARTE A SECCO E PARTE DI TAVOLE.
UOMINI TRE COME SOPRA, CONCORRONO DA LATTE, SGORRA E CELZA CAPORALI 1 UOMINI 39 SONO DISTANTI DALLA LORO GUARDIA LI DUE PRIMI ORE DUE ED ORE TRE CIRCA LI TERZI.
ANNO DI VACANZA GIORNI N. 12 CIRCA.
QUESTE QUATTRO GUARDIE RESTANO SOTTO LA DIREZIONE DEL SUDDETTO DEPUTATO DI FRAMPAURE, CON OBBLIGO DI VISITARLE GIORNO E NOTTE, DAL QUAL GLI VIEN DISPENSATO IL NOME.
SUDETTI QUATTRO SOGETTI, CHE FANNO A VICENDA QUANDO ANNO TERMINATI LI LORO RESPETTIVI QUINDICI GIORNI ADEMPISCONO ALL'ALTRE INCOMBENZE, CHE CLI VENGONO COMANDATE, ESENDO PER QUELLA DI FRANPAURE PAGATI.
N. 5 DELLA BARRIERA E TORRE DE BALZI ROSSI
IN CASETTA DI LEGNO CON PIAZZA AVANTI ARMATA DI DUE MOSCHETTI A CAVALETTO
IN TUTTO UOMINI OTTO SCIELTI SI DI GIORNO CHE DI NOTTE DISTACCATI DALLA CITTA’ E CAMPAGNA DI VENTIMIGLIA CAPORALI 5 UOMINI 125
DISTANTI LA CITTA’ DI VENTIMIGLIA QUATTRO MIGLIE CIRCA ED IL SIMILE GL’ALTRI
ANNO DI VACANZA GIORNI N. 15
VI ASSISTE UN DEPUTATO DELLI PRINCIPALI CITTADINI DI VENTIMIGLIA
LE DETTE GUARDIE DEL MICIORE’, FRANPAURE, OLIVA, BARRIERA E TORRE DE BALZI ROSSI SONO IN DENTRO DA CONFINI, SUL QUALE NON SI SON POSTE, ESTENDENDOSI QUESTO, COME SI E’ DETTO, NELLA SPIAGGIA DI MENTONE AL VALLONE GARRAVANO E SINO AL PRINCIPIO DEL CANALE DELLA ROSSA, TRATTO DI QUASI DUE MIGLIE, LA MAGGIOR PARTE IN PIANO COLTIVATO D’ALBERI D’OLIVE E LIMONI, CHE PER CUSTODIRLO VI SAREBBE STATA NECESSARIA QUANTITA’ DI RASTELLI, CORPI DI GUARDIA E MOLTA GENTE, E DIFFICILE L’IMPEDIMENTO DEL COMMERCIO CON QUELLI DI MENTONE SENZA QUALCHE CIMENTO D’ARMI E DISORDINE, ATTESO CHE TUTTO QUESTO TRATTO DI PAESE, SINO SOTTO LA BARRIERA SUDETTA DE BALZI ROSSI CHIAMATO LE CUSE, ABENCHE’ TUTTO DOMINIO DELLA SER.MA REPUBBLICA, VIEN POSSEDUTO DALLI UOMINI DI MENTONE, CHE VI HANNO OLIVETI, GIARDINI E VIGNE. ONDE SI PER NON AGRAVARE LI POPOLI DI TANTE GUARDIE NON ESSENDONE CAPACE LA POCA GENTE DI QUESTO COMMISSARIATO, COME PER RENDERE PIU’ FACILE IL GUARDAR LA FRONTIERA A TUTTI LI PASSI, SI SONO RITIRATI IN DENTRO NE SCOGLI, CHE SONO INACESSIBILI AD ESCLUSIONE D’UN PICCOLO SENTIERO CHE CONDUCE ALLA BARRIERA. ANZI PER RENDERE DEL TUTTO IMPRATICABILE LA STRADA ROMANA CHE PASSA A RIVA DEL MARE LLE FALDE DI DETTI SCOGLI, SI E’ ROTTO IL PONTE, CHE SERVIVA IN DETTA STRADA PER COMMUNICAZIONE DA UN SCOGLIO ALL’ALTRO, E TUTTO QUESTO CON LA DIREZIONE DEL SIG.R SERGENTE MAGGIOR PORO DI VENTIMIGLIA IN TEMPO DEL PRIMO ILL.MO SIGNOR COMMISSARIO VENUTO A VENTIMIGLIA CESARE MARI 1720 DI 7BRE, E POI FATTONE DECRETO DALL’ILL.MO SIGNOR GIO BATTA GRIMALDI PURE COMMISSARIO LI 30 8BRE 1720.
NELLA DETTA PIAZZA DELLA BARRIERA DUE VOLTE LA SETTIMANA SI RICEVANO E PROFUMANO AL DI FUORI LI PIEGHI DI NIZZA E MONACO CON L’ASSISTENZA DEL DETTO MAGGIORE E IL CANCELLIERE DELLA SANITA’, E SI CONSEGNANO QUELLI DI GENOVA PER RICAVARNE PUBLICA QUITANZA.
A PONENTE DI DETTO POSTO ALLE FALDE DE SCOGLI AD UNA CAPELLETTA DI S. LUIGGI NELLA SPIAGGIA SI FA LA CONSEGNA DE COMESTIBILI CHE PROVENGONO DAL SITO DI GENOVA PER PASSAR A MENTONE.
QUESTA, SECONDO IL MIO DEBOLE INTENDIMENTO, SI DOVREBBE FARE NELLA SPIAGGIA DI LATTE, A MOTIVO CHE RESTEREBBERO LI FORASTIERI NON SOLO SOTTO IL CALORE DI NOSTRE GUARDIE, MA ANCHE SOTTO IL TIRO DEL CANONE DEL FORTE S. PAOLO, E FACILE AD ACORRERVI PRONTAMENTE SOCCORSO DE NOSTRI PAESANI PER QUALSISIA ACCIDENTE, O SUPERCHIERIA; TUTTO AL CONTRARIO COLA’ SENZA NE MENO PER COSI’ DIRE IL SOCCORSO DELLE GUARDIE DE BALZI ROSSI, PERCHE’ FUORI DEL TIRO DEL FUCILE,E QUASI DA QUELLI NON SCOPERTI.
N. 6DELLA PONTA DALLA MORTOLA
IN CASETTA, O SIA PICCOLA TORRE DI MATTERIA
ASSISTITA D TRE UOMINI DI MILIZIE GIORNO E NOTTE DEL LUOGO DI LATTE
CAPORALI 1
UOMINI 30
DISTANTI MEZZ'ORA. VACANZA GIORNI N. 9 CIRCA
N. 7 DALLA SPIAGGETTA DI BEGLIAMINO
IN CASETTA DI MATTERIA DEL REV.DO GIO PAOLO ORENGO, CHE RICEVA LA PIGGIONE DALLA COMMUNITA' DI VENTIMIGLIA
CAPORALI 1
UOMINI 27
DELLA CITT' DI VENTIMIGLIA
DE QUALI ARMANO QUESTO POSTO TRE UOMINI COME SOPRA GIORNO E NOTTE
RESTANO DISTANTI TRE QUARTI D'ORA
VACANTI GIORNI OTTO CIRCA
N. 8DI LATTE
IN CASA DELLA SIG.RA ISABELLA ORIGNANA, POI ULTIMAMENTE COMPRATA DALLA COMMUNITA' ALLA FOCE D'UN VALLONE, CHE PRENDE IL NOME DA DETTO LUOGO ALLA METTA' DELLA SPIAGGIA
UOMINI TRE DI MILIZIE GIORNO E NOTTE
CAPORALI 1
UOMINI 27
DELLA CITTA'
DISTANTI MEZZ'ORA
VACANTI GIORNI OTTO CIRCA
N. 9 PORTA DI MARINA DI VENTIMIGLIA, O SIA SPIAGGIA DI S. NICOLO' O S. GIUSEPPE.
IN CASETTA DI DETTA CAPELLA, DI CUI NE PAGA LA PIGGIONE LA CITTA'
CUSTODITA DA QUATTRO UOMINI SCELTI DEL LUOGO DI BEVERA GIORNO E NOTTE
CAPORALI 1
UOMINI 50
SONO DISTANTI ORE 2.
RESTANO FRANCHI DA UNA GUARDIA ALL'ALTRA GIORNI DODECI CIRCA
SUDDETTE QUATTRO SENTINELLE ANNO OBBLIGO DI NOTTE DI ASCENDERE SOPRA UNO SCOGLIO, CHE RESTA SOTTO IL GIARDINO, MONTE E MONASTERO DELLE MONACHE PER GUARDARE LA SPIAGGIA SOTTO LA COLLA
VI ASSISTE UN DEPUTATO PER LE BOLLETTE, E QUI SI DA SOLAMENTE LA PRATTICA
N. 10 DI S. ROCCO
IN CASETTA DI LEGNO
UOMINI TRE DI GIORNO E DI NOTTE SCELTI DI VENTIMIGLIA ED UNO DI BEVERA
CAPORALI 1
UOMINI 25
-+1DI V3EENTIMIGLIA
CAPORALI 1
UOMINI 50
DI BEVERA
PROVEDONO QUESTI AL POSTO SEGUENTE
DISTANTI ORE DUE
VACANTI GIORNI DODECI PER CIASCHEDUN POSTO
VI ASSISTE UN DEPUTATO DI TERRA PER LE BOLLETTE, E VI SI DA LA PRATICA
N. 11 DELL'ASSE
IN CASETTA DI MATTERIA FABRICATA A QUEST'EFFETTO
UOMINI TRE SCELTI DAL DETTO CAPORALE DI BEVERA GIORNO E NOTTE
DISTANTI E VACANTI COME SOPRA
N. 12 DI NERVIA
IN CASETTA PURE FABRICATA COME SOPRA
UOMINI TRE DI MILIZIE GIORNO E NOTTE DEL SOBORGO DI S. AGOSTINO
CAPORALI 1
UOMINI 24
DISTANTI UN QUARTO D'ORA
VACANTI GIORNI SETTE CIRCA
DI PIU' VI E' UN CAPORALE DI MILIZIE DI VENTIMIGLIA CON UOMINI 15 DESTINATI PER RONDINI DUE PER OGNI NOTTE CIOE' UNO A PONENTE SINO A BALZI ROSSI E L'ALTRO A LEVANTE SINO A NERVIA
VACANTI GIORNI 6
LE RONDE SONO IN N. 30 DEL SECONDO ORDINE DELLA CITTA' DUE PER OGNI NOTTE
LI DEPUTATI ALLA PORTA MARINA SONO IN N. 6 UNO PER GIORNO
LI DEPUTATI DI S. ROCCO DI GIORNO E NOTTE IN N. 20
LI BOLLETTARI SONO IL CANCELLIERE DELLA COMMUNITA' E SUO FRATELLO
COMMISSARIATI (DI SANITA') DI VENTIMIGLIA E BORDIGHERA
[RICOGNIZIONI DI MATTEO
VINZONI DAL SUO DIARIO DI VIAGGIO PER LA RIVIERA DA PONENTE DA A.S.G., MAGISTRATO COMUNITA' - FILZE VINZONI, 112. DIARIO DEL VIAGGIO ER LE RIVIERE A CAUSA DE' COMMISSARIATI DI SANITA DELLA SANITA' (1722 - 1723 )
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RIPRODUZIONE DELLE REGISTRAZIONI VINZONIANE PER I COMMISSARIATI DI VENTIMIGLIA E BORDIGHERA
" Havendo deliberato l'Ill.mo et Ecc.mo agistrato di Sanità di formare un libro distinto di tutti li Comissariati d'ambi le Riviere, mi honorarono di darmi questa incombenza con particolare Comissione nell'Ill.mi Sig.ri Alessandro pallavicini e Gianni Scaglia, da' quali ricevute le istruzioni e lettera ostensibile per tutti li Ill.mi S.ri Comissarii, partii in compagnia del mio Aiutante S.ri Gio. Batta Musso e Antonio Maria delle Piane.
A 27 Settembre 1722
Imbarcatisi sopra una fregata del Patrone Stefano Pancaldo di San Remo si gionse in detto luogo, al giorno seguente a mezzo giorno, ove andato ad inchinare l'Ill.mo Sig.r Giacomo Grimaldo Comissario generale di detto luo, e presentatagli la lettera ostensibile, letta che l'hebbe, mostrò tutta la difficoltà in permettermi l'essequire la mia incombenza, con risalva però che andando io a Ventimiglia farà quello che faranno l'altri.
a 29 detto
Prese due cavalcature, et una soma per le valigie gionsi alla Bordighera ad hora di terza, dove pure fui a riverir l'Ill.mo S.r Luigi Spinola Comissario, che m'acolse con gentilezza grande, e poi proseguii a Ventimiglia, su la Piazza della quale città ritrovai l'Ill.mo Sig. Cesare Mori Comissario, al quale partecipato quanto mi era stato comandato d'operare, mi ritirai ad un ottimo alloggio.
A 30 detto
Principiai le mie incombenze con la misura delle strade, spiaggie e cale sino alli Balzi rossi, ove è la barriera, e di la per una Costiera disastrosissima sino al confine della Penna, che confina con Mentone e il Castellaro di Nizza, et alla sera di ritorno sì per la stanchezza, come per la notte che ne sopragionse me conveniva dormire al posto della Guardia detta Franpaura servendosi per letti d'un Posta di Stalla e per materazze de nostri Feraioli; e per cena d'un garbuglio di cipolle, zucca, fagioli et ove, e bisognò aspettare sin quasi a mezza notte ad aspettare il vino, che per uno di guardia havevo mandato a comprare alla Mortola distante più di 2 miglia.
A 1 d'ottobre
Ritornai a Ventimiglia per haver proseguito le misure della spiaggia di Late.
A 2 detto
Si misurò la città di Ventimiglia per formar la pianta.
A 3 detto
Si continuò le misure
A 4 detto
Giorno del Santissimo Rosario si tralasciò di misurare
A 5 detto
Il Sig. Sergente Maggior Porro ne diede un sontuoso pranzoo, essendovi anche il Sig.r Capitano Carlo Francesco Palmaro. Alla sera il Sig.r Carlo Antonio Biamonte Cancelliere della Comunità che ha per moglie una di Levanto volse darmi pure un'ottima cena.
A 6 detto
L'Ill.mo Sig. Comissario mi comandò in essecuzione d'ordine ricevuto dalla Camera Ecc.ma che dovessi riconoscere il stato di quella Fortezza detta di S. Paolo, il che essequii, e gliene feci la relazione in scritto, e poi restava seco a pranzo.
A 7 detto Ottobre
Si partì per la Bordighera misurando la spiaggia, che da questa città di Ventimiglia continua sino a detto luogo, ove gionto il detto Ill.mo Sig.r Luiggi Spinola, ne favorì del pranzo, e si principiò la misura del recinto di fuori. Alla sera comandate all'hoste due ove fresche per uno, le portò che poco vi mancava non havessero il pollo dentro di che rimproverato, rispose che erano fresche, mentre non poteva esser un mese che erano nate; la minestra di fideletti mi sembrò pasta da calzolari et il vino era aceto, onde veramente mi parse di essere nel più fetido ospitale, che si ritrovi, e per ultimo compimento appena corcatisi in letto, alorché stracci del misurare e scrivere sin a mezza notte, ne sorpese un così grande esercito di cimici, che bisognò saltar su con tutta celerità, e servirsi de nostri feraioli sopra una cascia per caduno sino che giongesse il giorno per levarsi da tale osteria della misericordia.
A 8 detto
Si continuò le misure e l'Ill.mo Sig. Comissario non solo ci graziò della tenda, ma anche ci provide di letto, sentito quanto sopra seguto al'osteria.
A 9 detto
Si prese il prospetto e si proseguì misurando al solito le spiaggie, cale et altro di questo Comissariato sin alli Confini di quello di San Remo, che gionto al Ospitaletto, spiaggia con poche case, fatta colazione, e non havendovi ritrovato alcun ordine del detto Sir. Comissario di S. Remo, non più si misurò, ma s'avanzamo sino a S. Remo, ove quel Sig.r Comissario hebbe la stessa difficoltà di lasciarmi misurare volendo che l'ordine gli venga dal Trono Serenissimo, anzi mi disse che se volevo aspettare al ritorno della posta haverei sentite le deliberazioni dei Ser.mi Colleggi, il che io non stimai bene di fare per non restar tanto tempo su le spese et inutile senza far alcuna operazione.
A 10 detto Ottobre
Partii con gozzo preso a questo effetto per il Porto Mauritio, ove dall'Ill.mo Sig.r Giacomo Maria de Franchi Comissario e dall'Ill.mo Sig.r Gio Michele de Franchi fui acolto con quella gentilezza loro propria, tanto più che con loro lettere replicatemi alla Bordighera e Ventimiglia me ne havevano fatta premurosa istanza, di colà ritrovarmi prima della terminazione del tempo del suo Comissariato, e da esso ne fu provisto di stanza e tavola. Il mio Aiutante andò a Diano per veder suo fratello.
A 11 detto
Ritornò l'aiutante e principai a prender le misure del Porto Mauritio
........Il Diario continua = vedi Quaini, Sagep, 1983, da pag.60..........
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