L'iconografia lasciva della strega non è da sottovalutare nel contesto
della pubblicistica cattolica antiriformista. Vuole rappresentare il simbolo di tutte quelle streghe che in origine
erano meretrici poi convertitesi all'eresia per la
presunta immoralità dei Riformati sì da esserne accettate e da
malefiche (vedi indice e classificazione delle streghe) evolutesi quindi
sotto forma di "streghe eretiche" o "streghe supreme". Sì da avvalersi
per la corruzione dei cattolici di immagini pornografiche - spesso
riesumate anche da scoperte archeologiche prossime a quelle del
collezionismo antiquario - che rimanderebbero alla lascivia
- comportamentale ma anche espressa sotto forma di immagini erotiche - del
mondo pagano potendo esser usate anche per malefici, specie malefici
amorosi in grado di indurre uomini o donne, a prescindere dal Sabba, ad
avere congiungimenti carnali con Demoni Incubi e/o Demoni Succubi in
grado di impossersi delle loro anime oltre che dei corpi e di
trascinarli all'adesione all'Eresia.
Siffatta pubblicistica era
strutturata sull'abilità predicatoria e sfruttava senza dubbio
l'ignoranza delle plebi (ma non solo) per cui in l'abolizione del
"celibato ecclesiastico" ambito riformato risultava una lascivia estrema
ed una contraddizione assoluta coi dettami evangelici e biblici
anziché, su postazioni teologiche, un tentativo magari rivoluzionario di
risoluzione di problemi vari legati alla corruzione della Chiesa Romana
come Lutero aveva esperimentato = ma è indubbio che nell'opinione
collettiva cattolica prendesse corpo, orchestrata da bravi predicatori,
l'assurdità e l'immoralità di religiosi e religiose sposati.
Tutto però
si basava sullo scontro interessato tra fazioni opposte che
reciprocamente si accusavano di "corruzione ed immoralità":
l'intransigenza morale dei Riformati è troppo nota per comportare qui
ulteriori discussioni: basta solo dire che - benché maggiormente
frammentate le Confessioni Riformate (qui le diverse correnti
teologiche) - quanto mai severamente pure esse praticavano la
persecuzione avverso le streghe come qui si vede.
Ottavio Tronsarelli scrisse questa favola in versi intitolata il Mostro del Reno (Roma, per il Corbelletti, 1626) che qualche consonanza con il Drago della Giovannea Apocalisse pure ha: esso rappresenta però l'Eresia o meglio l'Unione Evangelica che nella II fase della "Guerra dei Trent'anni" sembrava -senza esserlo- piegata dalla Lega Cattolica che dovette piegarsi alla Pace di Westfalia nel 1648. La diabolica Mirne lo avrebbe evocato -simbolo dell'eresia luterana cui avevano aderito i nemici dell'Imperatore- per devastare i campi Germani per la pace felicissimi.
La diabolica creatura è però affrontata con indomito coraggio, nonostante la presenza dei resti umani al centro della stampa vittime del mostro diabolico: la strega, scalza e con le poppe scoperte ulteriore indizio della sua lascivia consorella dell'impudicizia dei Riformati, altro non sa fare di rimpetto alla coraggiosa reazione di Erinto che maledire fuggendo mentre le nubi che s'addensano paiono un'altra testimonianza delle sue malie e precisamente della " magia tempestaria " che ha scatenato ma che non ferma Erinto.
G. D. Ottonelli nel suo volume Alcuni buoni avvisi e casi di coscienza intorno alla pericolosa conversatione da proporsi a chi conversa poco onestamente (Firenze, Luca Franceschinie Alessandro Logi, 1646) scrisse questa sarcina narrativa in merito al'esercizio di Meretricio e/o Prostituzione (vedi qui tutta la documentazione repertatata e digitalizzata) nel '600 su cui vale davvero la pena di meditare
ulteriormente e con vari testi giuridici d'epoca alla mano per altri
non del pari noti ma senza dubbio non meno gravi e pericolosi aspetti
connessi a tale professione = "
Io avviso che dalla Dishonestà facilmente si passa alla Stregheria:
perché pare che tra loro corra una certa parentela...E quindi avviene
che molte Meretrici, dopo haver qualche tempo esercitato quell'Arte dishonesta, si danno preda al Diavolo, il quale si compiace enormemente dell'oscenità umana...[e
del resto quale oscenità può giungere al livello del congiungimento
bestiale proprio delle Streghe al Sabba capaci ci congiungersi al
Demonio, nel contesto della Messa Nera, apparso sotto forma di Caprone]...Così noi possiamo dire che molte Meretrici si riducono ad essere grandissimamente immerse nel diabolico eccesso delle Stregherie [la conclusione non deve ingannare nel corso della festa diabolica ed orgiastica o Sabba
la presenza dell'elemento maschile, come nel caso dei Benandanti e/o
"nati con la camicia", risultava, per quanto meno enfatizzata, una
costante come qui si legge].
L'equazione donna miscredente - donna pagana - donna strega aveva un'ascendenza antichissima, come qui si legge, risalente alla "pubblicistica" del cristianesimo originario ed anacoretico ma all'epoca dell'Ottonelli in pieno XVII secolo la recrudescenza avverso le Meretrici che "si evolvono in Streghe" ha una nuova e potente motivazione di cui peraltro con acume tratta in questo suo straordinario libro Antonio Zencovich che avvalendosi di riferimenti tanto rari quanto preziosi. Per esempio utilizzando abilmente il lavoro dell'agostiniano Henricus Lancelotz che nel' opera Anatomia Christiani Deformati (Anversa, Hyeronimus Verduss, 1613) di cui qui si vede il frontespizio La Costanza cristiana combatte i peccati degli eretici mirante ad aggredire secondo le direttive del polemismo cattolico i Protestanti accusandoli anche di Impudicizia e non estranei a valersi del proselitismo di Meretrici quanto ad estendere il raggio dell'azione censoria e conseguentemente a condannarne l'eresia in forza della diffusione da parte loro di figure blasfeme.
L'equazione donna miscredente - donna pagana - donna strega aveva un'ascendenza antichissima, come qui si legge, risalente alla "pubblicistica" del cristianesimo originario ed anacoretico ma all'epoca dell'Ottonelli in pieno XVII secolo la recrudescenza avverso le Meretrici che "si evolvono in Streghe" ha una nuova e potente motivazione di cui peraltro con acume tratta in questo suo straordinario libro Antonio Zencovich che avvalendosi di riferimenti tanto rari quanto preziosi. Per esempio utilizzando abilmente il lavoro dell'agostiniano Henricus Lancelotz che nel' opera Anatomia Christiani Deformati (Anversa, Hyeronimus Verduss, 1613) di cui qui si vede il frontespizio La Costanza cristiana combatte i peccati degli eretici mirante ad aggredire secondo le direttive del polemismo cattolico i Protestanti accusandoli anche di Impudicizia e non estranei a valersi del proselitismo di Meretrici quanto ad estendere il raggio dell'azione censoria e conseguentemente a condannarne l'eresia in forza della diffusione da parte loro di figure blasfeme.