Occorre sottolineare che nel Seicento, nonostante i successi e la frequentazione di un pubblico sempre più vasto, il Teatro fosse spesso visto con sospetto dai conservatori, ecclesiastici e non, e che non pochi ne caldeggiassero una moralizzazione anche in merito al comportamento, in scena, ma soprattutto nella vita privata, degli artisti e delle artiste in particolare.
In effetti non mancavano e ancor più con lo scorrere del tempo non sarebbero mancate attrici spregiudicate e primedonne capricciose come si evince da un letterato, Benedetto Giacomo Marcello (Venezia, 24 luglio 1686 - Brescia, 24 luglio 1739, che è stato un compositore, poeta, scrittore, avvocato, magistrato e insegnante italiano, cui è stato dedicato il Conservatorio di Venezia.
Ai tempi dell'Autore il Teatro stava subendo un'involuzione che sarebbe diventata un fatto così eclatante nel '700 proprio per i capricci di tanti suoi protagonisti, da avere poi diversi autori satirici che misero in evidenza siffatta situazione, tra cui indubbiamente spicca Benedetto Marcello con il suo Teatro alla Moda.
Tra gli autori che presero in satira i difetti del teatro moderno i nomi risultano numerosi e importanti (compare anche il giovane Goldoni) e specie in merito al predominio in esso dei "Capricci di Compositori di Musica, di Virtuose e Virtuosi" (cioè Attori e Attrici) si possono rammentare letterati di grido quali l'Algarotti, il Pianelli e l'Artenga, il Gravina, il Muratori, il Crescimbeni, il Maffei, il Baretti, il Gozzi, l'Albergati ed il Parini, Jacopo Martello, Simeon Sogràfi, Filippo Pananti: molto spesso comunque debitori del Marcello.
Anche se non si possono non menzionare, specie a scapito delle donne operanti sulle scene, già dal tardo '600 casi limite opposti, rappresentati, per esempio, da Lodovico Adimari e dalla "Basilissa" o ex Regina di Svezia Maria Cristina.
In particolare la condanna morale delle donne del mondo dello spettacolo, estremizzazione antifemminista contro le donne teatranti = ....Pudica esser non può Donna vagante,/ La cantatrice è tal, dunque è puttana.... , ovvero il caso del settecentesco nobile e letterato Lodovico Adimari...
da Cultura-Barocca