El Greco, San Luigi Re di Francia (Parigi, Louvre) - Foto: Wikipedia |
LUIGI IX IL SANTO fu il fondatore dell'attuale centro medievale di AIGUES-MORTES, città della PROVENZA dalla storia molto antica che rimanda all'epoca dell'IMPERO DI ROMA allorché al sito fu dato il nome di AQUAE MORTUAE="paludi, acque stagnanti": tuttora la località spicca per la POTENTE CINTA MURARIA e per la PORTA MARINA da dove i CROCIATI andarono ad imbarcarsi sulle GALEE dirette alla conquista della TERRASANTA.
Il re francese ebbe un ruolo decisivo per lo sviluppo della località per avervi fatto realizzare in previsione della VII CROCIATA
un CANALE lungo 6 Km. che collegava il luogo al mare: da qui si
imbarcarono i CROCIATI per la VII SPEDIZIONE in TERRASANTA iniziata nel
1248 e conclusa senza fortuna nel 1270.
L'importanza del sito fu costituita dal fatto che esso fu destinato ad
essere l'unico porto su Mediterraneo nei territori direttamente
dipendenti dalla Corona di Francia: anche per questo godette di
previlegi ed autonomie (l'impaludamento del porto per l'estensione del
delta del Rodano e lo sviluppo di Sète avrebbero poi determinato la
crisi della località ed il suo abbandono come mase marittima sì che il
centro attualmente vive per i proventi dell'estrazione del sale).
Oltre alla conservazione del reticolato stradale romano colpisce nel
centro medievale il POTENTE COMPLESSO DELLE MURA
fatto costruire da Filippo III l'Ardito.
LUIGI IX vi fece costruire la robusta TORRE DI COSTANCE alta 37 m. su
cui si narra passasse molto tempo fissando verso Oriente alla volta
della terrasanta.
Le operazioni di questo RE SANTO più o meno direttamente interferirono
sia sul TERRITORI DEL PONENTE LIGURE sia sul fenomeno dei PELLEGRINAGGI che su quello delle CROCIATE e di CROCIATI e CAVALIERI a metà del XIII secolo.
Per intendere ciò è necessario seguire una serie di riflessioni storiche e biografiche.
Aigues-Mortes - Foto: Wikipedia |
LUIGI IX, il sovrano che edificò in Provenza AIGUES MORTES come una base di partenza dei Crociati per la Terrasanta, era succeduto fanciullo al padre Luigi VIII morto precocemente.
Per fede sincera, e per rispettare i legati del padre, LUIGI IX promosse una vasta opera di valorizzazione del Cristianesimo: la sua notevole spiritualità peraltro sarebbe presto sfociata nell'agiografia come si evince dal suo viaggio con la madre a Reims per la sua consacrazione, viaggio immortalato nel LIBRO D'ORE di Giovanna regina di Navarra, figlia di Luigi X il Rissoso e trisnipote di LUIGI IX.
Questa spiritualità, in sintonia con le caratteristiche del tempo, oscillava tra postazioni distinte e allo stesso tempo interagenti fra loro, postazioni che andavano dal CULTO PER LE RELIQUIE (doc. da Parigi, in Biblioteca Nazionale, fr.5716, f.67) a SENTITE ESPRESSIONI DI PELLEGRINAGGIO DEVOZIONALE E PENITENZIALE, alla volontà di LIBERARE IL S.SEPOLCRO ad una visione apocalittica della storia alimentata nel giovane re dalla formazione dell'IMPERO DEI MONGOLI che gli parvero le orde dei popoli di Gog e Magog, devastatrici della civiltà e preannunciate dalla GIOVANNEA APOCALISSE [IL TEMA DI POPOLI INVASORI SEGNACOLO DELL'AVVENTO DELLA GIOVANNEA APOCALISSE RIENTRO' NELLA COSTANZA CULTURA EUROPEA PER SECOLI = Oltre all' OPERA DI CUI SOPRA SI VEDE IL FRONTESPIZIO tutta incentrata sul tema dell'ANTICRISTO il gesuita BENITO (BENEDETTO) PEREIRA editò un' altraPUBBLICAZIONE DEL PARI QUI INTEGRALMENTE DIGITALIZZATAin cui confutò l'EQUAZIONE MAOMETTO=ANTICRISTO portata avanti nell'ambito della tradizione controversistica antislamica, su cui anche Aprosio si teneva documentato, da ANNIO DA VITERBO.Nel marzo 1480, definito dalla storiografia, l'"anno della grande paura" (FRANCO CARDINI, Europa e Islam, Bari 2001, p. 202) a GENOVA, il domenicano ANNIO DA VITERBO predicò sull’Apocalisse di Giovanni Evangelista e nel suo testo De futuris christianorum triumphis in saracenos, mise in relazione l’Anticristo, l’avanzata turca e alcune congiunzioni astrali. Nella Glossa, pubblicata in dicembre non sotto il suo nome ma sotto quello del carmelitano Giovanni Battista Canale l’Anticristo era identificato con sicurezza in Mehmet II e veniva proclamata come vitale la caduta dell’Impero Ottomano.L'opera che comunque gli diede maggior fama fu quella registrata dall'Aprosio e qui sopra riportata, vale a dire:Nanni, Giovanni <1432-1502>, I cinque libri delle antichita' de Beroso... Con lo commento di Giovanni Annio di Viterbo ... Il numero de gli altri autori che trattano de le antichita si legge ne la seguente pagina. Tradotti hora pur in italiano per Pietro Lauro Modenese, In Vinegia, per Pietro e Zuanmaria fratelli de Nicolini da Sabio: ad instantia di Baldessar de Costan: Costantini, BaldassarreNicolini da Sabbio, Pietro & Nicolini da Sabbio, Giovanni Maria, 1550.]1432-1502>
LUIGI IX lasciò comunque notevoli tracce del suo operato nell'ambito dei PELLEGRINAGGI DI FEDE.
Egli stesso -circondato da un'aura di estrema religiosità- segnò la direttrice di alcuni fondamentali itinerari di pellegrinaggio.
I punti cardine dei suoi pellegrinaggi furono, da Sud a Nord, i centri spirituali di ST.-GILLES - LE PUY - BRIOUDE (S.GIULIANO) - ST.-BENOIT-SUR-LOIRE - CHARTRES - BERNAY (S.VERGINE) - BOULOGNE-SUR-MER [ad Ovest di questa linea ideale stavano poi i pellegrinaggi a ROCAMADOUR (S.VERGINE), TOURS, MONT-ST-MICHEL (S.MICHELE); ad Est quelli di PONTIGNY e di VEZELAY]. PARIGI era quindi il punto di riferimento a nord di questi pellegrinaggi: la glorificazione della città come meta dei viandanti di fede fa la consacrazione della SAINTE-CHAPELLE (26 aprile 1248, a soli 2 mesi dalla partenza della VII Crociata), la spklendida Cappella palatina destinata ad accogliere le RELIQUIE della Passione e la corona di spine del Cristo.
All'opposto meridione rispetto a Parigi stava l'altro terminale di questo gigantesco programma devozionale di LUIGI IX e cioè il centro di AIGUES MORTES che, un pò nella coscienza di tutti, andava sottraendo ad ogni altra stazione portuale la dimensione morale e fisica di essere l'alfa e l'omega, cioè l'inizio e la fine, di quell'ITER HIEROSOLYMITANUM di cui, un punto fondamentale di avvicinamento nella MAPPA DEI CROCIATI E DEI PELLEGRINI era S. GIOVANNI D'ACRI l'ultimo avamposto cristiano a cedere ad ogni riconquista islamica, quello in cui trovò riparo LUIGI IX nella sconfitta della sua CROCIATA.
Data l'influenza di LUIGI IX e tenendo conto di enormi eventi storici del XIII secolo come la RICONQUISTA CRISTIANA DELLA SPAGNA si nota comunque che a metà del XIII secolo l'asse europea dei pellegrinaggi si era spostata in Francia: addirittura nel sud est di questa finivano per intersecarsi tre fondamentali percorsi dei fede: la VIA PER GERUSALEMME, il I TRAGITTO PER S.GIACOMO DI COMPOSTELA e, cosa appena descritta, la LINEA DEI PELLEGRINAGGI APERTA DA LUIGI IX.
Siffatte convergenze strutturali interferirono con la situazione del PONENTE LIGURE.
Dal PIEMONTE si poteva accedere in questa area del sud-est francese per la VIA DEL SALE che immetteva direttamente nella PROVENZA.
Tuttavia la vecchia cultura dei pellegrinaggi (che conservava a GENOVA un ruolo storico per i viaggi in Terrasanta) finì per alimentare un flusso notevole di viandanti pedemontani verso il mare del PONENTE LIGURE dove RIPOSARSI prima di volgersi alle meta prestabilite (o sceglierle in funzione di situazioni particolari).
L'asse culturale dei NUOVI PELLEGRINAGGI (a fronte di una diminuizione per i PELLEGRINAGGI A ROMA a tutto vantaggio per quelli verso la TERRASANTA e i SANTUARI SPAGNOLI) finì quindi per indurre molti Pellegrini del Nord e Centro Italia a spostarsi verso l'ESTREMO PONENTE LIGURE, da dove era poi facile raggiungere la PROVENZA e l'area tra ARLES, MARSIGLIA ed AIGUES MORTES.
Questo fenomeno di avvicinamento alla Provenza, divenuta fulcro di Crociate e Pellegrinaggi, giustifica la fioritura di OSPIZI PER PELLEGRINI nel vasto comprensorio tra VENTIMIGLIA, OSPEDALETTI e DOLCEACQUA la cui antica chiesa di S.GIORGIO avrebbe parimenti gestito un ospedale destinato ad accogliere i viandanti che dal Piemonte procedevano per la VIA DEL NERVIA.
Per fede sincera, e per rispettare i legati del padre, LUIGI IX promosse una vasta opera di valorizzazione del Cristianesimo: la sua notevole spiritualità peraltro sarebbe presto sfociata nell'agiografia come si evince dal suo viaggio con la madre a Reims per la sua consacrazione, viaggio immortalato nel LIBRO D'ORE di Giovanna regina di Navarra, figlia di Luigi X il Rissoso e trisnipote di LUIGI IX.
Questa spiritualità, in sintonia con le caratteristiche del tempo, oscillava tra postazioni distinte e allo stesso tempo interagenti fra loro, postazioni che andavano dal CULTO PER LE RELIQUIE (doc. da Parigi, in Biblioteca Nazionale, fr.5716, f.67) a SENTITE ESPRESSIONI DI PELLEGRINAGGIO DEVOZIONALE E PENITENZIALE, alla volontà di LIBERARE IL S.SEPOLCRO ad una visione apocalittica della storia alimentata nel giovane re dalla formazione dell'IMPERO DEI MONGOLI che gli parvero le orde dei popoli di Gog e Magog, devastatrici della civiltà e preannunciate dalla GIOVANNEA APOCALISSE [IL TEMA DI POPOLI INVASORI SEGNACOLO DELL'AVVENTO DELLA GIOVANNEA APOCALISSE RIENTRO' NELLA COSTANZA CULTURA EUROPEA PER SECOLI = Oltre all' OPERA DI CUI SOPRA SI VEDE IL FRONTESPIZIO tutta incentrata sul tema dell'ANTICRISTO il gesuita BENITO (BENEDETTO) PEREIRA editò un' altraPUBBLICAZIONE DEL PARI QUI INTEGRALMENTE DIGITALIZZATAin cui confutò l'EQUAZIONE MAOMETTO=ANTICRISTO portata avanti nell'ambito della tradizione controversistica antislamica, su cui anche Aprosio si teneva documentato, da ANNIO DA VITERBO.Nel marzo 1480, definito dalla storiografia, l'"anno della grande paura" (FRANCO CARDINI, Europa e Islam, Bari 2001, p. 202) a GENOVA, il domenicano ANNIO DA VITERBO predicò sull’Apocalisse di Giovanni Evangelista e nel suo testo De futuris christianorum triumphis in saracenos, mise in relazione l’Anticristo, l’avanzata turca e alcune congiunzioni astrali. Nella Glossa, pubblicata in dicembre non sotto il suo nome ma sotto quello del carmelitano Giovanni Battista Canale l’Anticristo era identificato con sicurezza in Mehmet II e veniva proclamata come vitale la caduta dell’Impero Ottomano.L'opera che comunque gli diede maggior fama fu quella registrata dall'Aprosio e qui sopra riportata, vale a dire:Nanni, Giovanni <1432-1502>, I cinque libri delle antichita' de Beroso... Con lo commento di Giovanni Annio di Viterbo ... Il numero de gli altri autori che trattano de le antichita si legge ne la seguente pagina. Tradotti hora pur in italiano per Pietro Lauro Modenese, In Vinegia, per Pietro e Zuanmaria fratelli de Nicolini da Sabio: ad instantia di Baldessar de Costan: Costantini, BaldassarreNicolini da Sabbio, Pietro & Nicolini da Sabbio, Giovanni Maria, 1550.]1432-1502>
LUIGI IX lasciò comunque notevoli tracce del suo operato nell'ambito dei PELLEGRINAGGI DI FEDE.
Egli stesso -circondato da un'aura di estrema religiosità- segnò la direttrice di alcuni fondamentali itinerari di pellegrinaggio.
I punti cardine dei suoi pellegrinaggi furono, da Sud a Nord, i centri spirituali di ST.-GILLES - LE PUY - BRIOUDE (S.GIULIANO) - ST.-BENOIT-SUR-LOIRE - CHARTRES - BERNAY (S.VERGINE) - BOULOGNE-SUR-MER [ad Ovest di questa linea ideale stavano poi i pellegrinaggi a ROCAMADOUR (S.VERGINE), TOURS, MONT-ST-MICHEL (S.MICHELE); ad Est quelli di PONTIGNY e di VEZELAY]. PARIGI era quindi il punto di riferimento a nord di questi pellegrinaggi: la glorificazione della città come meta dei viandanti di fede fa la consacrazione della SAINTE-CHAPELLE (26 aprile 1248, a soli 2 mesi dalla partenza della VII Crociata), la spklendida Cappella palatina destinata ad accogliere le RELIQUIE della Passione e la corona di spine del Cristo.
All'opposto meridione rispetto a Parigi stava l'altro terminale di questo gigantesco programma devozionale di LUIGI IX e cioè il centro di AIGUES MORTES che, un pò nella coscienza di tutti, andava sottraendo ad ogni altra stazione portuale la dimensione morale e fisica di essere l'alfa e l'omega, cioè l'inizio e la fine, di quell'ITER HIEROSOLYMITANUM di cui, un punto fondamentale di avvicinamento nella MAPPA DEI CROCIATI E DEI PELLEGRINI era S. GIOVANNI D'ACRI l'ultimo avamposto cristiano a cedere ad ogni riconquista islamica, quello in cui trovò riparo LUIGI IX nella sconfitta della sua CROCIATA.
Data l'influenza di LUIGI IX e tenendo conto di enormi eventi storici del XIII secolo come la RICONQUISTA CRISTIANA DELLA SPAGNA si nota comunque che a metà del XIII secolo l'asse europea dei pellegrinaggi si era spostata in Francia: addirittura nel sud est di questa finivano per intersecarsi tre fondamentali percorsi dei fede: la VIA PER GERUSALEMME, il I TRAGITTO PER S.GIACOMO DI COMPOSTELA e, cosa appena descritta, la LINEA DEI PELLEGRINAGGI APERTA DA LUIGI IX.
Siffatte convergenze strutturali interferirono con la situazione del PONENTE LIGURE.
Dal PIEMONTE si poteva accedere in questa area del sud-est francese per la VIA DEL SALE che immetteva direttamente nella PROVENZA.
Tuttavia la vecchia cultura dei pellegrinaggi (che conservava a GENOVA un ruolo storico per i viaggi in Terrasanta) finì per alimentare un flusso notevole di viandanti pedemontani verso il mare del PONENTE LIGURE dove RIPOSARSI prima di volgersi alle meta prestabilite (o sceglierle in funzione di situazioni particolari).
L'asse culturale dei NUOVI PELLEGRINAGGI (a fronte di una diminuizione per i PELLEGRINAGGI A ROMA a tutto vantaggio per quelli verso la TERRASANTA e i SANTUARI SPAGNOLI) finì quindi per indurre molti Pellegrini del Nord e Centro Italia a spostarsi verso l'ESTREMO PONENTE LIGURE, da dove era poi facile raggiungere la PROVENZA e l'area tra ARLES, MARSIGLIA ed AIGUES MORTES.
Questo fenomeno di avvicinamento alla Provenza, divenuta fulcro di Crociate e Pellegrinaggi, giustifica la fioritura di OSPIZI PER PELLEGRINI nel vasto comprensorio tra VENTIMIGLIA, OSPEDALETTI e DOLCEACQUA la cui antica chiesa di S.GIORGIO avrebbe parimenti gestito un ospedale destinato ad accogliere i viandanti che dal Piemonte procedevano per la VIA DEL NERVIA.
da Cultura-Barocca