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lunedì 28 maggio 2018

Sulla Chiesa Cattolica e gli Ebrei

Alcuni LIBRI del '500 come questo PREZIOSO VOLUME, opera del Padre Crucifero LUIGI CONTARINI registravano diverse tra le ACCUSE MOSSE AGLI EBREI dall'ambiente cattolico, accuse destinate a venir replicate attraverso i secoli sin alla soglia della RIVOLUZIONE FRANCESE. 
Tale inasprimento venne progressivamente incentivandosi in particolare dopo l'esplosione della RIFORMA LUTERANA, l'irrigidimento della CHIESA ROMANA, il potenziamento del SANTO UFFICIO DELL'INQUISIZIONE e la CACCIA AI REI DI ERESIA, comunque l'essenza degli interventi antiebraici della Chiesa Romana si può anche esaminare analizzando, nel tempo, i
CANONI CONCILIARI E LE BOLLE PAPALI PROMULGATE AVVERSO GLI EBREI. Gli EBREI finirono per venire ascritti al novero degli ERETICI e diventarono soggetti di INVESTIGAZIONE COERCITIVA in funzione di una SEQUELA DI ACCUSE MOSSE NEI LORO CONFRONTI tra cui quella di AVERE DATO IL VIA ALLE PERSECUZIONI CONTRO I CRISTIANI: dalla lettura del testo sembrerebbe che tutte le DODICI PERSECUZIONI venissero attribuite agli EBREI ma in effetti l'autore, sulla scia di una tradizione a lui coeva, intitola male il suo testo.
Leggendolo si intende che dalla II alla XII le PERSECUZIONI vennero condotte dagli IMPERATORI ROMANI ma che comunque la loro inaugurazione (cioè la PRIMA INQUISIZIONE fu originata dagli EBREI).
Nel libro, che ebbe grande autorità nel tardo '500 e in tutto il '600 si legge infatti:
La prima [persecuzione] fu la GIUDAICA sotto Herode Ascalonita e sotto Herode Tetrarca Re.
Furono uccisi gli Innocenti sotto Herode Ascalonita.
Herode Tetrarca fece decapitare S. Giovanni Battista il cui corpo fu bruciato al tempo di Giuliano apostata da Pagani.
Successe poi la Sinagoga de Giudei, li quali lapidarono S. Stefano primo Martire il cui corpo è in Vinegia, nella chiesa di S. Georgio, trasportato da Costantinopoli da Pietro Abbate di detto luoco, altri dicono esser in Roma, in San Lorenzo.
Giacomo Apostolo, fratello di Giovanni, fu decapitato, il suo corpo è in Galitia, nella città di Compostella.
Andrea Apostolo fu posto in Croce sotto Egea proconsolo, in Scitia: il suo corpo è in Amalfi presso Napoli.
Tomaso Apostolo fu in India passato con le lanze.
Bartolomeo Apostolo in Armenia fu scorticato ne la città di Abano: il suo corpo è in Roma, trasportato da Benevento nel 808 da Ottone Secondo Imperatore.
Tadeo Apostolo fu martirizzato in Ponto interiore: il suo corpo è in Roma nella Chiesa di San Pietro.
Nathia Apostolo fu in Giudea lapidato e con una scure fracassatogli il capo, il suo corpo è in Roma in Santa Maria Maggiore.
Giacomo Giusto, fratello del Signore, figlio di Maria Cleofa, fu precipitato dal pinnacolo del tempio e poi lapidato et con le pertiche fracassato ed era l'anno 7 di Nerone, il suo corpo è in Roma in Santissimi Apostoli.
Matteo Apostolo e Evangelista fu in Ethiopia, mentre celebrava la messa, fatto ammazzare da Hirtaco, re d'Ethiopia; il suo corpo dicono esser in Salerno.
Filippo Apostolo fu un Scithia crucifisso e lapidato: il suo corpo è in Roma in SS.PP.
Barnaba Apostolo fu in Cipro legato ad un arbore et bruciato vivo.
Marco Evangelista in Alessandria con una fune alla gola strascinato per luoghi salvatici e sassosi e smembrato finì sua vita ed era l'anno ottavo dell'Imperio di Nerone; fu poi il suo corpo trasportato in Vinegia nella chiesa di S. Marco protetor de Venetiani ne gli anni di Christo 829.
Parmena, Procoro, Nicanore, Timone e Cleofa furono nell'istessi tempi martirizzati
Sulla scia di questa pubblicistica antisemita gli EBREI furono accostati agli IDOLATRI come corresponsabili delle PERSECUZIONI e, in molti casi, finirono per essere perseguiti come ERETICI
La posizione della CHIESA ROMANA verso gli EBREI attraversò, dunque,  momenti spesso antitetici che procedono dalla tolleranza alla persecuzione.
 
La base ideologica del primo approccio della CHIESA CATTOLICA ROMANA a riguardo degli EBREI procede inevitabilmente dalla consultazione del CANONE VIII del Concilio Niceno II (787), che gettava ombre sulla sincerità degli Ebrei convertiti sin all'analisi delle DECISIONI LXVII - LXX del Concilio Lateranense IV del 1215 per giungere ad una fondamentale SARCINA contenuta nei lavori (Bolla di unione dei copti) della Sessione XI (4 febbraio 1442) del Concilio di Basilea, Ferrara, Firenze, Roma del 1431-1445.
In particolare poi a ritmi alterni -e quasi soprattutto in chiave erudita e letteraria- continuava ad essere culturalmente alimentata una primigenia tradizione antisemita che da un lato accusava gli EBREI di esser stati dapprima rei di DEICIDIO e di aver susseguentemente dato il via alle PERSECUZIONI CONTRO I CRISTIANI.
La massa della specifica letteratura ecclesiastica e quindi della canonistica in merito alle RELAZIONI TRA CRISTIANI ED EBREI è però sostanzialmente costituita dalla promulgazione di BOLLE PAPALI la cui attenta disanima rende possibile visualizzare le fluttuazioni, attraverso i secoli, della postazione ufficiale dei massimi vertici della cristianità nei riguardi della QUESTIONE EBRAICA.

INDICE DELLE PRINCIPALI BOLLE DAL XII AL XVI SECOLO

Sicut Judaeis, di Callisto II, verso il 1120
Si tratta di una Bolla di protezione per gli Ebrei che hanno sofferto per mano dei partecipanti alla prima crociata (1095-96) e sono stati aggrediti dai loro vicini Cristiani.
É vietato ucciderli, usare violenza per convertirli, molestare loro e le loro sinagoghe.
La bolla è impostata su modello di una lettera che cominciava con la stessa frase, spedita al Vescovo di Palermo da Papa Gregorio I nel 598 e che contrastava l’uso della violenza come metodo di conversione da intere molto spesso quale conversione coatta.
Le formulazioni di Callisto sono ripetute da molti dei Papi dal XII al XV sc.
Spesso aggiungevano riferimenti a problemi attuali nel loro tempo.
Molti di essi condannano l’accusa (anche per via di delazione segreta) di omicidio rituale.
Post Miserabile, di Innocenzo III, nel 1189
E’ indirizzata ai prelati d’Europa e tratta della necessità di un altro tentativo di crociata.
Tra i privilegi accordati a coloro che prenderanno parte alla crociata vi è la protezione delle loro proprietà mentre sono fuori, inclusa la sospensione del pagamento e degli interessi sui loro debiti agli Ebrei.
La formula nella quale tale sospensione è espressa divenne regola nella chiamate alle crociate successive.
Etsi non displaceat, di Innocenzo, nel 1205
E’ una lista indirizzata al re di Francia contro di Ebrei accusati (traendo spunto anche da delazioni segrete) di: usura, bestemmia, arroganza, arruolamento di schiavi Cristiani e altro.
Il re è sollecitato a porre fine a tali malvagità.
Le stesse "malvagità" continuano ad essere menzionate da vari Papi per secoli e ad essere completamente ignorate da altri.
In generali concilio, di Onorio III, 1218
Diretta all’Arcivescovo di Toledo, chiede l’applicazione della DECISIONE LXVIII del IV CONCILIO LATERANENSE [vedi anche gli altri capitoli concernenti i Giudei] per cui gli Ebrei dovevano indossare vestiti [o peculiari SEGNI DISTINTIVI] che li distinguessero dai Cristiani e pagare la decima alle chiese locali.
Entrambe le richieste saranno frequentemente ripetute dai Papi successivi.
Etsi Judaerum, di Gregorio IX, 1233
Diretta ai Prelati di Francia, esorta a prevenire attacchi agli Ebrei, generalmente motivati da avidità.
Questo concetto sarà ripetuto da più papi nel XIV e XV secolo.
Si vera sunt, di Gregorio IX, 1239
Diretta ai re e ai Prelati di Francia e Spagna, ordina la confisca e l’ispezione del Talmud e di tutti gli altri libri Ebraici sospettati di bestemmie contro Cristo e la Cristianità.
La distruzione di libri Ebrei sarà imposta a più riprese dal XIII al XVI sc.
Lachrymabilem Judaeorum, di Innocenzo IV, 1247
Diretta ai Prelati di Germania in risposta a suppliche di Ebrei, esorta a porre fine ad assassini e persecuzioni razziali provocati da accuse di omicidi rituali.
Diversi altri Papi ripeterono tale esortazione.
Turbato corde, di Clemente IV, 1267
Indirizzata agli Inquisitori di eresia, esprime costernazione circa la diceria che gli Ebrei stessero tentando di indurre i Cristiani (possibilmente convertiti dall’ebraismo) a passare allo loro religione.
Le accuse di queste attività giudaizzanti sono frequentemente ripetute dai Pontefici successivi
Vineam Soreth, di Nicola III, 1278
Indirizzata ai Francescani in Austria e in Lombardia ordina di scegliere uomini preparati a predicare il Cristianesimo agli Ebrei.
Alle leggi secolari è richiesto di non interferire con i predicatori.
Da allora sarà fatto frequente riferimento a tale metodo di missione presso gli Ebrei.
Quamvis perfidiam, di Clemente VI, 1348
Indirizzata a vari prelati, sollecita la protezione degli Ebrei contro le accuse anche per delazione segreta che siano responsabili della peste nera mediante, secondo radicate convinzioni popolari che confusero spesso eventi criminosi con figurazioni diaboliche e apocalittiche (che non escludevano l'equazione untore = ebreo), addirittura l’avvelenamento dei pozzi.
E’ una istanza di specifica applicazione di protezione contro le minacce alla vita degli Ebrei.
Etsi doctoribus gentium, di Benedetto XIII antipapa (Pietro di luna), 1415
Una traccia per la conduzione della politica della Chiesa, una delle più complete collezioni di leggi antigiudaiche.
Benché emanato da un Papa non legittimo, serve come traccia a Pontefici successivi.
Numquam dubitavimus, di Sisto IV, 1482
Autorizza Ferdinando di Aragona a nominare Inquisitori per estirpare eresie e ostacolare le pratiche Ebraiche tra quelli che si erano convertiti al Cristianesimo.
Cum nimis absurdum, di Paolo IV, 1555
Bolla nello spirito dell’antipapa Benedetto XIII.
Istituisce il Ghetto a Roma, limita le attività economiche Ebraiche, proibisce più di una sinagoga in una città e vieta contatti fra Ebrei e Cristiani ed in tanta sua intrensigenza acquisisce vigore, dato anche che secondo una prima versione l'evento sarebbe accaduto per la prima volta a Roma nel 1556, il credito dato dal Pontefice romano alla perpetrazione nella sua città di un OMICIDIO RITUALE.
Il pur documentato autore del Saggio critico donde si è estrapolata questa notazione storica riversa molte critiche a Paolo IV ed in effetti Ppapa Carafa non si segnala mai per pietà e lungimiranza nella sua intransigente difesa della Chiesa Romana.
Per rigore storico tuttavia bisogna pur sempre rammentare che questo Pontefice romano finisce col trovarsi a fronte di incredibili problemi epocali che esasperano al fanatismo gli animi più accesi: la Chiesa Cattolica risulta infatti squassata dall'urto tra RIFORMA PROTESTANTE, CONTRORIFORMA, una REVIVISCENZA della STREGONERIA e che sostanzialmente tutti questi eventi procedono in parallelo con CATACLISMI DEGNI della GIOVANNEA APOCALISSE come la PESTE NERA e con il riproporsi, anche per effetto delle SCOPERTE GEOGRAFICHE, di nuovi dati su una presunta CULTURA DEL SANGUE e sull'esistenza delle ancora misconosciute CIVILTA' AMERINDIANE fondanti la loro religione pagana sul tema dell'OMICIDIO RITUALE e destinate ad un GENOCIDIO perpetrato per interessi colonialistici dei Paesi europei ma comunque ideologicamente postulato sulla base di una inevitabile lotta contro tale "satanica" deviazione religiosa
Hebraeorum gens, di Pio V, 1569
Accusa (valendosi di prove fondate su denunce per delazione segreta) gli Ebrei di molti reati incluse pratiche magiche spesso collegate alla loro pratica della "Cabala" ma anche alle loro ricerche mediche miranti anche ad approfondire vieppiù, per potenziare gli interessi di alchimia disciplina da sempre sospetta alla Chiesa, la conoscenza della natura e in particolare delle proprietà medicamentose e non delle erbe officinali.
Ordina quindi l’espulsione di costoro da tutto il territorio papale, eccetto Roma e Ancona.
Sancta mater Ecclesia, di Gregorio XIII, 1584
Confermando il precedente Vices eius nos del 1577, ordina agli Ebrei di Roma di mandare 100 uomini e 50 donne ogni sabato pomeriggio ad ascoltare le prediche conversioniste nella chiesa prospiciente il Ghetto.
Christiana pietas, di Sisto V, 1586
Solleva gli Ebrei da molte oppressive restrizioni economiche e sociali imposte loro da Paolo IV e Pio V.
Gli Ebrei godranno di ciò per pochi anni, perché nel 1593 Clemente VIII ripristinerà molte leggi precedenti che resteranno in vigore fino al XIX secolo.
Ancora in questo TESTO SETTECENTESCO (tomo I, p.4) Antonio Valsecchi sviluppa la visione antiebraica della CHIESA ROMANA scrivendo:
""Ciò che però conoscer non vollero questi sciagurati, cui era troppo odiosa luce.
Quella Religione i di cui avanzamenti impedir non avea potuto la spada, di oscurare si argomentarono colle frodi e colla penna.
Primi gli EBREI dopo l'empietà orrenda usata contro di Cristo " [DEICIDIO - UCCISIONE DI DIO].
" e i di Lui Discepoli e dopo anche aver veduto il castigo del Cielo eseguito sulla loro Nazione dalla spada di Tito, si lusingarono di far rivivere il culto lor riprovato col rialzamento della Città" [Gerusalemme] "e del tempio mercè la possanza di un Apostata Imperadore [Giuliano l'Apostata].
Ed egli in fatti all'ardita impresa si accinse anche pel genio malvagio di smentire gli Oracoli de' Profeti e le predizioni di Cristo che prenunziata ne aveano una irreparabile rovina.
Ma che può la possanza e la frode terrena contro a' voleri di Dio?
Era distrutto quel tempio in cui solo eseguir si potea il culto dell'antica alleanza per dar luogo alla Religion del Vangelo: non dovea dunque quello più sorgere, perché dovea questa regnare.
Giuliano col far iscavare i fondamenti della distrutta Città, compie, nol sapendo, l'Oracolo del Salvatore che rimasta non sarebbevi pietra sopra pietra": ed il tremuto e gli orrendi globi di fuoco usciti replicatamente dalle fosse per quel nuovo lavoro aperte e lanciatisi con alto spavento e strge sovra degli operaj, avviliscono il furore di Cesare e deludono le speranze dell'imperversata Nazione" [ebraica] " che dispersa ed errante per ogni piaggia mostra in se stessa i segnali del suo castigo ed insieme il trionfo della nostra credenza".
Contro queste POSTULAZIONI valgono ora vigorosamente le revisioni della CHIESA MODERNA con la conciliaristica DICHIARAZIONE "NOSTRA AETATE" del 28 ottobre 1965: specificatamente il PARAGRAFO IV